La metà degli ospedali di Khartum, capitale del Sudan, è ormai inutilizzabile. A riferirlo all’emittente americana Cnn è Abdalla Hussein, dirigente nella nazione africana di Medici senza frontiere: “Secondo le informazioni che ci giungono dalla città – ha affermato – solamente 72 ore di conflitto sono bastate a porre fuori uso il 50 per cento degli ospedali”. Le conseguenze del conflitto armato tra l’esercito regolare e le Forze di sostegno rapido (Fsr) paramilitari cominciano ad essere catastrofiche per la popolazione.
Almeno 296 morti e tremila feriti in Sudan
Il bilancio provvisorio dei primi cinque giorni di conflitto parla di 296 morti, secondo quanto riferito dall’Organizzazione mondiale della sanità. Ai quali si aggiungono più di tremila feriti. “Fa davvero male sentire notizie di vittime civili, di corpi abbandonati nelle strade di Khartum. Auspico che possano essere trattati con dignità”, ha affermato Patrick Youssef, direttore regionale in Africa per il Comitato internazionale della Croce rossa.
🔴#SUDAN Al Fasher, Nord #Darfur: l'ospedale supportato da MSF è l'unico funzionante nella regione.
Fino a sabato non aveva un reparto di chirurgia, ma il personale medico ha dovuto adattarsi per soccorrere oltre 200 persone ferite arrivate fino ad oggi. pic.twitter.com/8gUqX06tB5
A complicare la situazione c’è il fatto che l’erogazione di energia elettrica è stata sospesa su gran parte del territorio della capitale. Alcuni ospedali sarebbero perfino stati bombardati dall’aviazione, altri colpiti dall’artiglieria delle due fazioni, guidate dai generali al potere dal colpo di stato del 2021: Abdel Fattah al-Burhane, a capo dell’esercito, e Mohamed Hamdane Daglo, soprannominato “Hemedti”, alla testa delle Fsr.
Il racconto di un medico: “Manca tutto in ospedale, siamo dovuti scappare”
Salman Omar, medico presso il Royal care international hospital ha raccontato all’emittente Rfi la situazione in loco: “Ci attendevamo un cessate il fuoco martedì e un altro mercoledì per permettere di evacuare i feriti e consentire la personale medico di raggiungere gli ospedali. Ma finora abbiamo continuato senza sosta a sentire spari, esplosioni e colpi di artiglieria pesante”.
“Ciò che è tragico – ha aggiunto – è il numero di vittime, molte delle quali sono giovani di meno di 30 anni e ci sono anche dei bambini. La situazione è davvero molto grave. Il nostro ospedale in questo momento è inutilizzabile, faccio parte dell’ultima squadra di medici ad aver lasciato la struttura. L’edificio è stato colpito dall’artiglieria. Da sabato mancava l’energia elettrica e non ci sono più medicinali, acqua, cibo. Il soli servizi ancora in funzione sono le unità di terapia intensiva”. Nel frattempo, le diplomazie internazionali sembra si stiano attrezzando per evacuare il personale presente in Sudan.
Per l’Oms il bilancio delle vittime della guerra in Sudan supera le 20mila vittime. Ad aggravare la situazione ci sono la carestia e l’epidemia di colera.
È partito il processo davanti alla Corte penale internazionale a carico di Ali Kushayb, il “Colonello dei colonelli” del Darfur. Sull’uomo pendono 31 capi di accusa.