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Sudan I, il peperoncino cancerogeno: nuove regole
Novità sul Sudan. Non sul Paese nordafricano… ma sul nostro. Il Sudan I è un colorante rosso cancerogeno, proibito in Occidente, che almeno tre dei più grandi produttori alimentari in India hanno usato negli anni scorsi nei propri prodotti speziati e a base di peperoncino, importati a tonnellate, sia sfusi, sia come materia prima, sia
Novità sul Sudan. Non sul Paese nordafricano… ma sul
nostro. Il Sudan I è un colorante rosso cancerogeno,
proibito in Occidente, che almeno tre dei più grandi
produttori alimentari in India hanno usato negli anni scorsi nei
propri prodotti speziati e a base di peperoncino, importati a
tonnellate, sia sfusi, sia come materia prima, sia come prodotti
finiti. Da quest’estate si sono inseguite notizie di sequestri e di
ritiri, prima in Inghilterra poi in tutta Europa, di decine di
prodotti, spezie in polvere, curry e peperoncino, piatti etnici
pronti, ma anche ben più domestici “sughi all’arrabbiata” e
ketchup.
Sono recenti le nuove notizie su sequestri, in Italia, di grandi
partite di ketchup “tipo piccante”, e di una nuova Decisione della
Commissione Europea entrata in vigore in questi giorni, che ha
ampliato l’ambito delle misure per fermare i prodotti di
peperoncino contaminati con un agente chimico in Europa.
Già dal luglio 2003, i carichi delle navi cargo di
peperoncino essiccato, macinato e in polvere che arrivano presso i
nostri porti devono essere accompagnati da certificati, per
dimostrare d’essere stati sottoposti a test e di essere esenti da
Sudan I, colorante chimico rosso impiegato in India. La Commissione
ora estende questa misura a coprire anche il Sudan II, III e IV.
Simili al Sudan I, ne sono state riscontrate tracce, anche
recentemente, in alcuni prodotti alimentari.
Inoltre, anche i carichi di curry in polvere devono recare un
analogo certificato.
Ogni partita di merce priva di certificato, o trovata comunque
positiva al Sudan, sarà distrutta.
Un problema sempre piccante… Ricordiamo che la provenienza
italiana del peperoncino e il metodo biologico di coltivazione e
preparazione sono ottime garanzie contro la presenza di questo
pericoloso composto chimico.
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