Il governo della Somalia ha annunciato che introdurrà il suffragio universale a partire dal 2024 e che si passerà a un sistema presidenziale, grazie a un accordo raggiunto domenica 28 maggio tra il governo e gli stati federali. L’obiettivo è raggiungere un sistema “una persona, un voto”.
“Abbiamo deciso di ridare la capacità decisionale alle persone, affinché la voce dei cittadini somali abbia valore su tematiche legate al loro futuro”, ha detto il presidente Hassan Sheikh Mohamoud nella conferenza stampa.
Cosa cambia con il suffragio universale in Somalia
Questo cambiamento andrà a sostituire l’attuale modello elettorale, un sistema tradizionale basato sulla divisione del potere tra i principali clan del paese: i clan sceglievano direttamente i deputati del Parlamento. Questi, a loro volta, eleggevano il presidente che, per ultimo, nominava il primo ministro. Il sistema è chiamato 4.5.
Con il suffragio universale e il passaggio a un sistema presidenziale ogni persona avrà diritto di voto per esprimere la sua preferenza a diversi livelli: locale, regionale e federale. Presidente, vicepresidente e i presidenti e i vicepresidenti regionali saranno quindi eletti direttamente dai cittadini. E verrà meno la figura del primo ministro.
Le prossime elezioni locali saranno il 30 giugno 2024, quelle regionali il 30 novembre 2024 e quelle presidenziali a maggio 2026.
“Dobbiamo uscire dalla paura che ci ha intrappolati per decenni e andare avanti per ottenere elezioni democratiche in questo paese: una persona, un voto”, ha aggiunto il presidente dopo i quattro giorni che hanno portato a questa decisione, e che hanno riunito Mohamoud, il primo ministro Hamza Abdi Barré e i capi degli stati federali.
Il voto diretto dei cittadini torna dopo più di 60 anni
Sebbene ci si provasse da anni, il suffragio universale in Somalia non esisteva dal 1969, quando ci fu la presa del potere da parte del dittatore Siad Barré. Negli anni seguenti, scontri interni e instabilità politica hanno lasciato spazio ad al-Shabaab, un gruppo islamista affiliato ad al-Qaeda, la cui presenza e gli attacchi sono aumentati nel corso tempo, soprattutto nelle aree rurali.
Uno degli obiettivi del governo è quello estromettere questa presenza dai vari livelli, come dimostra la “guerra totale” ad al-Shabaab dichiarata dal presidente Hassan Cheikh Mohamoud non appena è stato eletto.
Qualche settimana fa, poi, il paese è stato colpito da forti inondazioni causate da pesanti piogge. In questa occasione, 300mila persone hanno dovuto lasciare la loro casa dopo che il fiume Shabelle ha esondato, allagando il 90 per cento della città di Beledweyne.
L’accordo tra l’Etiopia e il Somaliland, per l’accesso al porto in cambio del riconoscimento della sovranità, può causare sconvolgimenti nel Corno d’Africa.
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