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I suoni delle Dolomiti 2019, il festival che porta la magia della musica in montagna compie 25 anni
In Trentino Alto Adige si svolge un festival che racchiude musica d’autore, trekking e atmosfere sognanti. Imperdibile per chi ama l’armonia in ogni sua forma. I suoni delle Dolomiti si tiene dal 28 giugno al 15 settembre, ecco gli eventi in programma.
I suoni delle Dolomiti non è un festival come un altro, ma un’esperienza, forte, magica che ben descrive il significato del viaggio, del cammino tra la natura che culmina nella gioia della meta, della vetta. Siamo al cospetto delle Dolomiti, tra luoghi d’inestimabile bellezza, quella che lascia senza fiato, senza parole, estasiati e siamo lì per godere di un’altra meraviglia: la musica, dal vivo, ad alta quota. I concerti tornano dal 28 giugno al 15 settembre, l’occasione per tutti di vivere momenti di gioia pura.
I concerti e le novità de I suoni delle Dolomiti 2019
I suoni delle Dolomiti ormai da parecchi anni – siamo alla venticinquesima edizione (qui il meglio di quelle del 2016 e del 2017) – regalano esperienze indimenticabili a trekker, amanti della musica e del bello. L’edizione del Festival 2019 parte il 28 giugno e proseguirà fino al 15 settembre e le caratteristiche sono sempre le stesse: i musicisti, come gli spettatori, arrivano al palcoscenico naturale, dopo un sentiero in montagna, con gli strumenti nello zaino, il fiatone, la fatica e l’adrenalina. Chi ha partecipato a uno spettacolo ricorda ogni attimo: sentiamo ancora la tromba di Paolo Fresu che suona accompagnando Marco Paolini che legge Buzzati alle Pale di San Martino o Lella Costa che dà voce alle parole di Atzeni.
Il programma è vasto anche quest’anno, i nomi di prim’ordine, i luoghi di più: noi vi consigliamo di partecipare a un’alba, se non l’avete mai fatto, si parte quando è ancora notte per arrivare in cima al sorgere del sole. Una volta in vetta, si gode del panorama, della musica, del riposo, dell’armonia che si crea, del sentirsi parte attiva di uno spettacolo senza pari. Quest’anno sono due quelle in cartellone: il 20 luglio e il 1° settembre, e la proposta “mattutina” è di musica classica e world music. E poi ci sono i concerti alle 12:00, i nomi quest’anno sono forse meno noti al grandissimo pubblico, ma la qualità e la varietà dell’offerta è altissima: suoni da tutto il mondo e per tutti i gusti dalla musica classica al jazz, dalla world music alla canzone d’autore trovano una propria vita in mezzo alla natura. I luoghi del festival sono quelli della montagna: radure, conche naturali o particolarissime architetture della natura nei pressi di rifugi, malghe, cime o boschi. Difficile scegliere, ma da non perdere per noi sono: domenica 14 luglio in Val di Fiemme il violinista Alasdair Fraser e la violoncellista Natalie Haas che propongono un mix tra musica classica e tradizione folk irlandese e mercoledì 4 settembre Stefano Bollani in Val Rendena.
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Come già successo nelle ultime due edizioni, “I suoni delle Dolomiti” non si svolgeranno solo sulle vette. E dove allora? Grazie a un’intensa settimana di eventi – quasi un festival nel festival – che vede la presenza della prestigiosa Kremerata Baltica, anche i luoghi in valle o a mezza montagna potranno vivere ed essere scoperti grazie alla musica: prestigiosi saloni ricchi di storia, antiche chiesette affrescate saranno i palcoscenici di alcuni artisti. Tra questi vi segnaliamo: il 15 settembre il concerto di Malika Ayane che avrà il compito di chiudere quest’edizione del festival che è anche quella del decimo anniversario del riconoscimento delle Dolomiti di Patrimonio dell’umanità Unesco.
Il programma propone anche l’ormai tradizionale trekking: esperienze di più giorni in quota in compagnia dei musicisti. Protagoniste della prima tre giorni (28-30 giugno) saranno le cime del Gruppo del Catinaccio e del Sassolungo assieme a due straordinari innovatori come Giovanni Sollima e Avi Avital. Il secondo trekking tocca invece le cime del gruppo del Brenta (1-3 settembre), è inserito nella Campiglio special week e vede protagonista il violoncellista Mario Brunello assieme a Dimos Goudaroulis, Naomi Berrill e Walter Vestidello, compagni di sentiero e di strumento.
L’opera lirica a 2000 metri: si può a I suoni delle Dolomiti
La più grande e autentica novità del 2019 è l’opera a cielo aperto. Se pensiamo all’opera lirica, certamente la immaginiamo rappresentata in un sontuoso teatro, mentre il 31 agosto, il celeberrimo Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini – chi non ha mai intonato o fischiettato “Figaro”? – verrà cantato e recitato ai duemila metri di Pian della Nana in Val di Non nel Gruppo del Brenta. In un teatro naturale, quello dolomitico, con uno scenario strepitoso a un passo dal cielo, pieno di onde erbose a vista d’occhio, Musica a Palazzo metterà in scena un classico dell’operistica italiana, conosciuto in tutto il mondo. Questo ensemble è una chicca assoluta per il festival: nata proprio per portare l’opera fuori dai teatri e in mezzo alla gente, Musica a Palazzo ha messo in scena La Traviata al 41° Festival internazionale di Brighton entusiasmando il pubblico e aggiudicandosi il premio della stampa The Argus angel award, mentre recentemente ha portato proprio Il Barbiere di Siviglia al festival di Potsdam in Germania.
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Più di 20 gli appuntamenti in calendario in molti dei luoghi più suggestivi delle Dolomiti, i sentieri per raggiungerli sono di vari livelli e consigliamo a chi vuole partecipare di consultare le schede degli itinerari e di seguire le “dritte” delle guide alpine. Il Trentino Alto Adige dimostra ancora una volta di avere un’attenzione particolare per le sue montagne che fa conoscere grazie a eventi ecosostenibili che le rispettino e valorizzino come I suoni delle Dolomiti. Se amate le nuove esperienze, non vi spaventa la fatica, consci che la vetta varrà lo sforzo, non perdete questo appuntamento: il Festival delle montagne, della musica, dell’armonia condivisa.
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