Al Super Tuesday i due candidati principali vincono in quasi tutti gli stati al voto. Haley, avversaria di Trump, vince in Vermont.
Joe Biden e Donald Trump dominano quasi ovunque nel Super Tuesday, il più importante appuntamento delle primarie americane in vista delle elezioni del presidente degli Stati Uniti di novembre. Martedì si è votato in 15 stati oltre al territorio non incorporato delle Samoa americane e, come da attese della vigilia, il voto si è rivelato un percorso senza ostacoli tanto per il candidato democratico quanto per quello repubblicano, salvo poche eccezioni.
Biden e Trump si spartiscono il Super Tuesday
Sia Biden che Trump hanno vinto in California, Texas, Alabama, Colorado, Maine, Oklahoma, Virginia, North Carolina, Tennessee, Arkansas, Minnesota e Massachusetts. Biden ha vinto anche le gare democratiche in Utah, Vermont e Iowa.
Le vittorie parallele dei due super-candidati consolidano sempre di più l’ipotesi di un nuovo faccia a faccia alle elezioni di novembre, nonostante per ora l’avversaria repubblicana dell’ex presidente Nikki Haley non abbia ancora abbandonato la corsa. Dopo aver dato un primo, modesto colpo elettorale a Trump ottenendo la maggioranza dei voti nello stato di Washington, pochi giorni prima del Super Tuesday, Haley è riuscita a vincere anche nel Vermont, negando all’ex presidente il successo su tutti gli stati in ballo. D’altra parte, Trump ha prevalso in quegli stati che si pensava potessero essere contendibili come Virginia, Massachusetts e Maine, dove si tenevano elezioni aperte – non riservate, cioè ai soli elettori registrati nel Partito repubblicano – e in cui il voto dei moderati avrebbe potuto favorire l’ex ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite.
Tra le fila dei democratici, Biden sembra aver schivato temporaneamente l’effetto domino del voto “uncommitted” che lo aveva allarmato in Michigan, dove soprattutto l’elettorato arabo-americano gli aveva negato sostegno per la mancata presa di posizione per un cessate il fuoco immediato a Gaza. L’unico luogo in cui Biden non è risultato il candidato favorito per la nomination democratica alla Casa Bianca è stato il territorio non incorporato delle Samoa americane, situato nell’Oceano Pacifico meridionale. Ai caucus Biden è stato sconfitto dal candidato precedentemente sconosciuto Jason Palmer, 51 voti contro 40. La sconfitte nelle Samoa americane non equivale però a perdere in uno stato americano. Gli elettori del territorio dell’oceano Pacifico non potranno infatti votare alle elezioni presidenziali, ma possono inviare alle convention di partito 11 delegati, che voteranno il candidato presidente. In questo caso Palmer ha ottenuto 4 delegati e Biden 2.
Gli stati in cui si è votato
Quest’anno, 15 stati più un territorio hanno votato al Super Tuesday: Alabama, Alaska – dove voteranno solo i repubblicani, Arkansas, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont e Virginia. A questi si aggiunge il territorio non incorporato delle Samoa americane, un piccolo arcipelago dell’Oceano Pacifico. Conosceremo anche i risultati della competizione democratica in Iowa, che si svolgerà per posta per diverse settimane. I repubblicani dell’Iowa hanno tenuto i loro caucus a metà gennaio.
Sia Biden che Trump fanno il pieno di delegati in vista delle convention
Con le vittorie in quasi tutti gli stati al voto, entrambi i candidati principali hanno fatto incetta di voti e di delegati, questi ultimi necessari per eleggere il candidato ufficiale nei rispettivi partiti alle convention in programma quest’estate. Il Super Tuesday ha messo in palio circa un terzo dei delegati necessari a ciascun candidato per la nomination di partito. Tra i democratici i delegati “in palio” erano 1.420 – circa il 30 per cento del totale, mentre erano 865 – il 36 per cento – tra i repubblicani. Con il conteggio ufficiale ancora in corso non è possibile aver i risultati definitivi, ma sia Biden che Trump dovrebbero esserseli aggiudicati quasi tutti. Nonostante si tratti per entrambi di un grosso balzo in avanti per le rispettibe nomination, il risultato non è ancora sufficiente a raggiungere la maggioranza dei delegati totali in vista delle convention. Le convention sono il momento in cui i delegati votano il candidato presidente che si presenterà alle elezioni. Quella democratica si terrà a Chicago (Illinois) dal 19 al 22 agosto a, mentre i repubblicani si riuniranno a Milwakee (Wisconsin) dal 15 al 18 luglio.
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