
Lo rivela uno studio che ha analizzato i dati della Corn Belt statunitense, dove si coltiva intensivamente mais ogm: i parassiti hanno sviluppato resistenza alla coltura transgenica.
E’ una pianta che cresce nelle zone tropicali e che per le sue proprietà è definita “albero miracoloso”. Vitamine, sali minerali, proteine e amminoacidi essenziali la rendono benefica per l’organismo. Ecco come si può mangiare.
A inizio 2018 in molti l’hanno eletta superfood dell’anno. Stiamo parlando della moringa oleifera, l’ultima scoperta in fatto di cibi benefici per l’organismo. Si tratta di una pianta diffusa nelle zone tropicali di cui si utilizza tutto, radici, corteccia, foglie, fiori e baccello.
Quali sono le proprietà della moringa? Diverse, tanto che viene soprannominata “albero miracoloso”. Le foglie sono certamente la parte più nutriente e la più utilizzata in cucina. Verdi e robuste sono ricche di vitamine e sali minerali. Contengono vitamina A e C e alcune vitamine del gruppo B. Il potassio è il minerale più presente oltre a ferro e selenio, quest’ultimo reso più disponibile dalla presenza della vitamina E.
La moringa è poi molto ricca di proteine vegetali e aminoacidi essenziali. Aiuta a rafforzare il sistema immunitario, mantenere buoni livelli di pressione sanguigna e di glicemia nel sangue. Questa pianta ha anche proprietà digestive, antiinfiammatorie e funziona da energizzante per il fisico e per la mente. Contiene infine molte sostanze antiossidanti, è poco calorica e povera di sodio. La Fao la consiglia nei luoghi più colpiti da malnutrizione soprattutto per le donne in gravidanza, per le mamme che allattano e per i neonati.
Se siete curiosi di provarla, la moringa si trova nelle erboristerie, nei negozi specializzati e online. Come utilizzarla? Le foglie potete consumarle crude in insalata, oppure cuocerle in acqua bollente come una verdura. Per ottenere il massimo delle loro proprietà è meglio però utilizzarle essiccate e ridotte in polvere. Come? Usatele all’interno di un centrifugato, nell’impasto della pasta, nel pesto, in una zuppa come fosse una spezia.
Anche i baccelli si possono mangiare: cuoceteli fino a che si ammorbidiscono e utilizzateli in insalate o zuppe. Se vi capiterà poi d’imbattervi nell’olio di moringa, che si ricava dai semi, sappiate che è dolce e che non irrancidisce. Altre ricerche dovranno dimostrare in modo più approfondito la biodisponibilità della moringa, ma per il momento questa pianta promette bene.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Lo rivela uno studio che ha analizzato i dati della Corn Belt statunitense, dove si coltiva intensivamente mais ogm: i parassiti hanno sviluppato resistenza alla coltura transgenica.
Dalla gestione dell’acqua ai compost biologici innovativi, il Community learning centre di Dimmerpani è diventato un punto di riferimento per l’agricoltura resiliente. Un’esperienza di successo che parte dalle donne.
Diminuire, o escludere, le proteine animali dalla nostra alimentazione non solo fa bene ma è anche semplice.
Uno studio americano ha osservato l’associazione tra il consumo di cibi ultra-processati e il rischio di artrosi al ginocchio dovuto alla presenza di grasso accumulato nei muscoli delle cosce.
Nella Bassa California, la cooperativa Guardianas del Conchalito sta salvando la zona umida costiera di La Paz, dando un contributo alla mitigazione del clima e all’indipendenza delle donne.
Secondo uno studio, le antocianine che donano ai vegetali i colori rosso, viola e blu si distinguono per il loro effetto protettivo contro i danni da microplastiche all’apparato riproduttivo.
La Nascetta è l’unico vitigno bianco autoctono delle Langhe, ma era stato abbandonato nel dopoguerra perché coltivarlo non è facile. Ora c’è chi ci sta riprovando, con successo.
Uno studio ha evidenziato un’associazione tra un maggiore consumo di yogurt e tassi più bassi di cancro al colon prossimale.
L’aderenza alla dieta mediterranea è stata associata dai ricercatori a una salute cerebrale ottimale, con una migliore integrità della sostanza bianca, riduzione dell’infiammazione e dello stress ossidativo.