I cacciatori potranno abbattere 75 lupi dei 460 rimanenti in Svezia. Il paese ha dato il via libera al più grande abbattimento di lupi degli ultimi anni.
Da diversi mesi il governo svedese si stava preparando al più grosso abbattimento di lupi selvatici all’interno dei suoi confini. “Il numero di lupi cresce ogni anno, aumentano i conflitti mentre la tolleranza è crollata”. Con queste parole Anna-Caren Sätherberg, ministro svedese per gli affari rurali, annunciava sulla televisione pubblica l’intenzione del governo di abbattere circa la metà degli individui della popolazione di lupi svedesi. Purtroppo, con l’inizio dell’anno, la caccia al lupo è iniziata.
75 lupi da abbattere
Quasi tutti i membri del parlamento erano d’accordo a firmare per questo abbattimento che avrebbe potuto decimare la popolazione da circa 450 individui a 170. Diversi gruppi ambientalisti sono insorti, accusando il governo svedese di non aver preso in considerazione le problematiche legate alla dinamica di popolazione – che con un numero così ridotti di individui sarebbero potute essere devastanti – ma soprattutto di incombere in sanzioni dall’Europa a causa della violazione di diverse norme per la protezione delle specie. Per fortuna, se così si può chiamare, il numero di abbattimenti è stato rivisto e da lunedì, per i prossimi mesi, saranno 75 lupi ad essere abbattuti da 200 cacciatori nelle foreste tra Gävleborg and Dalarna, a qualche centinaia di chilometri da Stoccolma.
Una decisione poco sensata
La caccia in Svezia è un argomento politicamente molto importante, molto caro ai membri del governo. Basti pensare che il parlamento svedese ha un club di caccia aperto a tutti i membri dei partiti. Che questa forte passione per la caccia abbia favorito questa scelta, non possiamo affermarlo. Tuttavia, di basi scientifiche ce ne sono molto poche, ma secondo Gunnar Glöersen, direttore dell’associazione svedese della caccia: “è una caccia assolutamente necessaria per controllare la crescita della popolazione di lupo più ampia degli ultimi tempi”. Gli scienziati invece hanno opinioni diverse. La Svezia infatti può ospitare una popolazione di almeno mille individui, mentre per mantenere una popolazione in salute (grazie alla diversità genetica) bisognerebbe avere circa 1.500 individui. Ma in Svezia ne hanno 460, troppi, l’Italia ne conta tremila.
#Sweden: Largest #wolf cull in modern times ‘disastrous’ for species
— Environmental Investigation Agency (@EIA_News) January 3, 2023
Un problema scandinavo
Così come in Svezia anche in Norvegia la conservazione del lupo lascia perplessi. La Norvegia ha adottato una politica di gestione del lupo molto restrittiva fissando un obiettivo massimo – e questo massimo è da sottolineare – di 4-6 cuccioli all’anno. Cosa significa? Avere un numero massimo come obiettivo fa si che una volta raggiunto gli altri individui siano in surplus, consentendo così ai cacciatori di abbatterli. E ogni anno i lupi vengono decimati.
Quindi, una doppia pressione potrebbe mettere a serio rischio la sopravvivenza del lupo in quest’area, che già di per sé non se la passa benissimo. Una nota positiva, il primo giorno di caccia i cacciatori sono tornati a casa a mani vuote.
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