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Economia della Svezia da record. Grazie ai migranti
L’economia della nazione scandinava è cresciuta del 4,5% negli ultimi tre mesi del 2015. Un dato inaspettato, arrivato grazie all’apporto dei migranti.
C’è un paese, in Europa, la cui economia sta viaggiando a velocità doppia rispetto al resto del Vecchio Continente. Doppia rispetto a quella media delle nazioni dell’America settentrionale e più che quadrupla rispetto a una nazione come l’Italia. Si tratta della Svezia, il cui prodotto interno lordo è cresciuto del 4,5 per cento nel quarto trimestre del 2015. Ma la vera notizia è che a trainare tale top-performance non sono stati gli svedesi, bensì le migliaia e migliaia di migranti arrivati negli ultimi anni nella nazione scandinava.
La Svezia è il paese che accolto il maggior numero di migranti
Un’analisi pubblicata dal quotidiano francese 20 Minutes spiega infatti che gli economisti attribuiscono il boom nella crescita svedese proprio all’apporto dei cittadini stranieri. Stoccolma ha deciso infatti di aprire le porte ai migranti in modo ben più marcato rispetto alle altre nazioni dell’Unione europea. A varcare i confini sono state infatti – ha spiegato la radio France Inter – 160mila persone, su una popolazione complessiva di 9,5 milioni di abitanti.
“Dopo gli esborsi legati alla gestione immediata dell’ondata migratoria – scrive il giornale transalpino -, che sono stati sostenuti direttamente dallo stato svedese, il governo ha lanciato un vasto programma di investimenti». E per costruire nuove autostrade, nuovi immobili e nuove scuole, le imprese edili si sono affidate proprio alla manodopera importata. Così, se prima non era semplice trovare operai per questo tipo di mansioni, ora offerta e domanda di lavoro si incontrano in modo ben più semplice.
I migranti diventano in breve un volano per la crescita
“Il risultato – prosegue l’analisi di 20 Minutes – è che oggi le società svedesi possono offrire una quantità di impiego e di servizi ben maggiore rispetto a prima. I lavoratori migranti, al contempo, hanno la possibilità di guadagnare un salario, e grazie alle tasse e alle imposte versate aiutano lo stato a mantenere in equilibrio le finanze pubbliche”.
Jonathan Portes, ricercatore del National Institute of Economic and Social Research, ha spiegato al quotidiano inglese The Independent che “l’esperienza della Svezia ci insegna che, in occasione di crisi migratorie, si percepisce inizialmente l’ondata come un carico insostenibile. Ma già nel breve termine si possono coglierne importanti benefici”. Questione di lungimiranza.
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