Un pomeriggio di confronto sui temi della biodiversità in occasione della presentazione del primo Bilancio di sostenibilità territoriale della Sardegna.
Sviluppo umano e conservazione della biodiversità vanno di pari passo
Secondo un nuovo studio ridurre il consumo di carne e di energia può aiutare a raggiungere obiettivi di sviluppo globale e a proteggere la biodiversità.
Il benessere di uomini, animali e piante è connesso, lo afferma un nuovo studio intitolato “Proiezione degli indicatori globali di biodiversità negli scenari di sviluppo futuri”, pubblicato sulla rivista Conservation Letters e condotto da dieci istituzioni scientifiche, tra cui l’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), l’Università la Sapienza di Roma e BirdLife International.
Lo studio valuta l’impatto dei futuri scenari dello sviluppo umano sulla conservazione dei carnivori terrestri e degli ungulati. La ricerca rivela che se l’uomo perpetuasse il suo attuale stile di vita aumenterebbero deforestazione ed emissioni inquinanti e una specie su quattro di carnivori e ungulati potrebbe estinguersi entro il 2050.
“La crescente domanda globale di cibo, acqua ed energia può essere soddisfatta dall’aumento della produttività agricola e dall’ulteriore utilizzo di combustibili fossili e di altre risorse, questo ha un elevato costo ambientale”, ha dichiarato Thomas Brooks della Iucn e co-autore dello studio.
“Lo studio dimostra per la prima volta che gli obiettivi di sviluppo dell’umanità e la conservazione della biodiversità non devono necessariamente entrare in competizione – ha spiegato Piero Visconti, ricercatore dell’Università la Sapienza di Roma e principale autore del documento. – Esiste uno scenario alternativo che può migliorare il benessere generale della popolazione mondiale e allo stesso tempo migliorare lo stato di salute della biodiversità”.
Per ottenere tali obiettivi, secondo lo studio, sarebbe necessario ridurre il consumo di carne e la produzione di rifiuti. Queste azioni dovrebbero comportare una riduzione di perdita dell’habitat della fauna selvatica e delle emissioni di gas serra, diminuendo in tal modo il rischio di estinzione delle specie.
Altre misure che consentirebbero di rendere il pianeta più vivibile per uomini e animali prevedono legislazioni ambientali progressiste che adottano provvedimenti quali la tassazione del carbone, il posizionamento strategico delle aree protette e l’utilizzo di pratiche agricole sostenibili per aumentare i raccolti.
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