
G7, la difesa dell’Amazzonia divide i governi
Il G7 di Biarritz, in Francia, sta affrontando numerose questioni, compresi gli incendi nella foresta amazzonica. Distanze sul tema della riforestazione.
Il G7 di Biarritz, in Francia, sta affrontando numerose questioni, compresi gli incendi nella foresta amazzonica. Distanze sul tema della riforestazione.
In diverse città di tutto il mondo il 23 agosto sono previste manifestazioni davanti ai consolati del Brasile, per protestare contro la distruzione della foresta pluviale.
L’estensione dei roghi che hanno bruciato ampie aree di foresta pluviale è testimoniata dalle immagini satellitari diffuse dall’Inpe e dalla Nasa.
Per i suoi insuccessi nella tutela dell’Amazzonia, il governo brasiliano dovrà fare a meno di 65 milioni di euro di aiuti internazionali.
Un documentario dà voce ai nativi brasiliani che non vivono in Amazzonia ma vicino a San Paolo, nella terra indigena di Piaçaguera, e racconta le battaglie di ieri e di oggi.
Negli ultimi mesi l’Amazzonia brasiliana è andata distrutta a un ritmo inaudito: ogni minuto scompaiono tre campi da calcio. Rischiamo conseguenze irreversibili.
Cresce in Amazzonia la tensione tra i nativi e i cercatori d’oro, mentre il presidente Bolsonaro annuncia l’intenzione di aprire alcune riserve indigene all’esplorazione mineraria.
In seguito all’accordo di pace tra il governo e i guerriglieri delle Farc la deforestazione è cresciuta, ora, per la prima volta da allora, ha iniziato a diminuire.
A maggio sono andati distrutti 739 kmq di foresta amazzonica, il doppio rispetto a due anni fa. Ma il ministro dell’ambiente brasiliano vuole rivedere il monitoraggio satellitare.
Gli indigeni Waorani hanno portato in tribunale il governo dell’Ecuador che voleva vendere 200mila ettari di Amazzonia all’industria petrolifera. Hanno vinto creando un precedente storico per i diritti di tutti i popoli indigeni.