Afghanistan, attentato in una moschea miete 35 vittime
L’attentanto alla moschea nella capitale Kabul è l’ennesima dimostrazione di quanto l’Afghanistan sia vicino al collasso sociale.
L’attentanto alla moschea nella capitale Kabul è l’ennesima dimostrazione di quanto l’Afghanistan sia vicino al collasso sociale.
È di almeno mille morti il bilancio del terremoto che ha colpito nella notte tra martedì 21 e mercoledì 22 l’Afghanistan sud-orientale.
Nonostante una giornata di resistenza, le presentatrici dei telegiornali in Afghanistan hanno dovuto cedere alle richieste dei talebani.
Un decreto emanato sabato 7 maggio impone l’uso di un velo integrale, “preferibilmente un burqa” alle donne in Afghanistan.
In Afghanistan non si fermano le violenze e gli attentati, soprattutto contro le minoranze. È il caso degli hazara che, dopo il ritorno dei talebani, stanno vivendo un nuovo incubo.
L’8 marzo inaugura una mostra fotografica con scatti di artiste dell’Afghanistan: lo sguardo femminile su un paese mai veramente in pace.
L’Onu chiede 5 miliardi di aiuti internazionali per risollevare l’Afghanistan dalla carestia e la povertà. Intanto si parla di un ritorno delle donne a scuola.
Il regime dei talebani ha privato le donne afghane di alcuni diritti fondamentali, come quello di viaggiare non accompagnate per più di 72 chilometri.
A Kabul, Radio Begum continua a trasmettere i suoi programmi fatti da donne per le donne, nonostante la repressione del regime talebano.
Due mesi fa la solidarietà agli afgani in fuga dai talebani. Oggi 12 paesi europei chiedono di finanziare un muro al confine est dell’Unione.