Nuovo record per i combustibili fossili nel 2023, nonostante la crescita delle rinnovabili
Secondo i dati dell’Energy Institute, quello passato è stato l’anno che ha “bruciato” più energia di sempre: crescono sia il fossile che le rinnovabili.
L’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) è un’organizzazione intergovernativa fondata nel 1974 con sede a Parigi, Francia. Il suo scopo principale è di promuovere la sicurezza energetica e la cooperazione internazionale nel settore dell’energia. L’AIE fornisce analisi, dati e consulenza sui mercati energetici globali, sulle politiche energetiche nazionali e sulle tecnologie energetiche. Inoltre, l’AIE lavora per sviluppare soluzioni sostenibili per sfide energetiche cruciali, come l’efficienza energetica, le fonti energetiche rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas serra.
Secondo i dati dell’Energy Institute, quello passato è stato l’anno che ha “bruciato” più energia di sempre: crescono sia il fossile che le rinnovabili.
Malgrado gli impegni, le emissioni di CO2 legate al settore dell’energia hanno segnato un nuovo record nel 2023, arrivando a 37,4 miliardi di tonnellate.
A dirlo è il nuovo rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia. La produzione di carbone deve diminuire di circa un terzo tra il 2021 e il 2030.
Rinnovabili, fossili, nucleare, stoccaggio, efficienza energetica, idrogeno, investimenti sostenibili. La roadmap pubblicata dall’Agenzia internazionale dell’energia per raggiungere la neutralità climatica al 2050 ha una gittata storica.
L’energia solare ha raggiunto la massima convenienza della storia. L’analisi dell’Agenzia internazionale dell’energia nel World energy outlook 2020.
L’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia evidenzia come le emissioni di CO2 cresceranno esponenzialmente se non si agisce immediatamente. Serve una grande coalizione di governi e investitori per evitare la catastrofe climatica.
Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia nei prossimi 5 anni ci aspetta una crescita del solare fotovoltaico da record grazie al basso costo della tecnologia.
Nel 2018 la capacità rinnovabile installata è ferma al 60%, secondo i dati dell’Agenzia internazionale per l’energia. Con questo trend di crescita non raggiungeremo mai gli obiettivi per la riduzione della CO2.
Se vogliamo centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, serve dare impulso alle rinnovabili e alla trasformazione del sistema elettrico che dovrà essere sempre più flessibile. I governi dovranno essere i veri artefici di questa trasformazione.
Il fabbisogno di energia nel mondo è in crescita: entro il 2040, l’Agenzia Internazionale dell’Energia stima un aumento dei consumi del 30 per cento. Ancora lontano l’addio al petrolio, ma le rinnovabili soddisferanno il 40 per cento della domanda mondiale.