
Bataclan, Bruxelles, Istanbul, Iraq. La lunga scia di sangue dell’Isis
Dal 2015 i terroristi dell’Isis hanno colpito in Europa, Usa, Medio Oriente. A terra, in volo, con attacchi suicidi, autobombe e kalashnikov.
Dal 2015 i terroristi dell’Isis hanno colpito in Europa, Usa, Medio Oriente. A terra, in volo, con attacchi suicidi, autobombe e kalashnikov.
Cosa intendiamo esattamente per “viaggio”? È il trasferimento verso una meta prestabilita o piuttosto il percorso da compiere per raggiungerla? Su questo sottile ma determinante slittamento di prospettiva si gioca il fascino di una vacanza in cui la suggestione del mezzo di trasporto prevale perfino su quella della destinazione prescelta, com’è quasi inevitabile che accada
Mosha aveva sette mesi quando, camminando, le è esplosa una gamba. L’aveva appoggiata su una mina antiuomo vicino al confine tra la Thailandia e il Myanmar. Era più di dieci anni fa. Questa settimana ha ricevuto una nuova – la nona – gamba artificiale, donatale dalla clinica veterinaria Friends of the Asian Elephant Foundation della
Il tennista britannico e l’attore statunitense hanno lanciato un appello per sostenere la campagna del Wwf per la tutela delle tigri.
La Exxelia produce dispositivi usati anche a scopi militari. Una famiglia palestinese che ha perso tre bambini la accusa: “Complice di crimini di guerra”.
Tre kamikaze si sono fatti esplodere all’interno del terminal internazionale dell’aeroporto Ataturk di Istanbul. Almeno 150 i feriti.
Quaranta soldati, una donna e un bambino sono stati uccisi in una serie di attentati suicidi nello Yemen. Le azioni sono state rivendicate dall’Isis.
L’Osservatorio siriano per i Diritti dell’uomo accusa gli agenti di frontiera della Turchia di aver sparato contro un gruppo di civili in fuga dalla guerra.
Spendono cifre stellari come sponsor di Euro 2016, ma dalla Cina all’Indonesia vanno a caccia dei salari più bassi. La denuncia in un dossier francese.
Ci sono studenti, casalinghe, ragazzi con esperienze di volontariato all’estero, pensionati, professori universitari e commesse in pausa pranzo. Sono tutti lì in fila in attesa di iniziare il percorso multisensoriale che li porterà a vivere in prima persona il viaggio dei migranti verso l’Europa. E poco importa se ci troviamo a piazza San Silvestro, nel