Cos’è successo nel Myanmar nel “giorno della vergogna”
In un solo giorno l’esercito ha brutalmente ucciso più di cento manifestanti durante le proteste nel Myanmar, mirandoli anche “alla testa”.
In un solo giorno l’esercito ha brutalmente ucciso più di cento manifestanti durante le proteste nel Myanmar, mirandoli anche “alla testa”.
Il cantante della band punk più famosa del Myanmar parla della situazione politica nel proprio paese e dell’importanza delle proteste.
Con il golpe e il ritorno al potere dei militari conservatori, le donne del Myanmar temono di perdere le conquiste degli ultimi anni in termini di diritti.
Secondo le Nazioni Unite, soltanto nella giornata di mercoledì 3 marzo sono state uccise 38 persone tra i manifestanti pro-democrazia.
Secondo quanto riferito dalle Nazioni Unite, almeno 18 manifestanti sono stati uccisi in varie città del Myanmar dall’esercito.
I militari al governo nel Myanmar dopo il golpe del 1 febbraio procedono ad arresti, impediscono l’accesso a internet e inviano blindati nelle città.
Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza nel Myanmar per protestare contro il colpo di stato ordito dai militari.
Su internet e nelle strade di Rangoon, la popolazione del Myanmar comincia a protestare contro il colpo di stato. Ma il rischio di repressione è alto.
L’esercito della ex-Birmania ha ordito un colpo di stato, arrestando la leader Aung San Suu Kyi e occupando le istituzioni.
Paul Sein Twa è tra i vincitori dell’edizione 2020 del Goldman environmental prize. Ha passato la vita a difendere la cultura karen e la sua speciale sinergia con la natura in Myanmar.