Almeno 500 civili uccisi nel Myanmar, migliaia tentano la fuga
Secondo un’organizzazione non governativa locale sono almeno 500 le persone uccise negli scontri con l’esercito nel Myanmar.
Secondo un’organizzazione non governativa locale sono almeno 500 le persone uccise negli scontri con l’esercito nel Myanmar.
In un solo giorno l’esercito ha brutalmente ucciso più di cento manifestanti durante le proteste nel Myanmar, mirandoli anche “alla testa”.
Il cantante della band punk più famosa del Myanmar parla della situazione politica nel proprio paese e dell’importanza delle proteste.
Con il golpe e il ritorno al potere dei militari conservatori, le donne del Myanmar temono di perdere le conquiste degli ultimi anni in termini di diritti.
Secondo le Nazioni Unite, soltanto nella giornata di mercoledì 3 marzo sono state uccise 38 persone tra i manifestanti pro-democrazia.
Secondo quanto riferito dalle Nazioni Unite, almeno 18 manifestanti sono stati uccisi in varie città del Myanmar dall’esercito.
I militari al governo nel Myanmar dopo il golpe del 1 febbraio procedono ad arresti, impediscono l’accesso a internet e inviano blindati nelle città.
Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza nel Myanmar per protestare contro il colpo di stato ordito dai militari.
Su internet e nelle strade di Rangoon, la popolazione del Myanmar comincia a protestare contro il colpo di stato. Ma il rischio di repressione è alto.
L’esercito della ex-Birmania ha ordito un colpo di stato, arrestando la leader Aung San Suu Kyi e occupando le istituzioni.