Come si sta trasformando il Parco Nord di Milano
Dal bosco manzoniano alla foresta edibile, il Parco Nord di Milano sta cambiando volto, mostrando un altro volto della forestazione urbana.
Il Bosco verticale è un’opera architettonica situata nel quartiere di Porta Nuova a Milano. Progettato dall’architetto Stefano Boeri, questo innovativo complesso residenziale è costituito da due torri residenziali, rispettivamente di 111 metri e 76 metri di altezza, completamente rivestite da una vasta varietà di piante, arbusti e alberi. L’obiettivo principale del Bosco verticale è quello di creare un ambiente urbano sostenibile e salutare, che combini il comfort della vita in città con la presenza di un’ampia vegetazione. Le piante presenti sulle facciate delle torri non solo offrono un aspetto estetico mozzafiato, ma svolgono anche molteplici funzioni benefiche per l’ambiente e gli abitanti. Tra i vantaggi ecologici, il Bosco verticale contribuisce alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, all’assorbimento del CO2 e alla produzione di ossigeno. Le piante agiscono anche come isolante naturale, riducendo i consumi energetici degli edifici e migliorando il comfort termico degli interni. Inoltre, la presenza di vegetazione favorisce la biodiversità urbana, offrendo rifugio e alimentazione a una varietà di insetti, uccelli e altri organismi. Dal punto di vista sociale, il Bosco verticale offre agli abitanti un ambiente più salubre e rigenerante, con la possibilità di godere di spazi verdi anche in un contesto urbano denso. Le piante contribuiscono a ridurre l’effetto isola di calore e a mitigare il rumore, creando un ambiente più piacevole e accogliente per chi vi abita. Il Bosco verticale rappresenta quindi un esempio eccellente di come l’architettura e la natura possano essere integrate in modo armonioso per promuovere la sostenibilità ambientale e migliorare la qualità della vita nelle città moderne. Oltre ad essere un’icona architettonica, questo progetto innovativo continua a ispirare altre città in tutto il mondo nell’integrazione di vegetazione e costruzioni per creare ambienti urbani più equilibrati e salutari. Quindi, mentre può essere considerato un’opzione di lusso per alcuni, non è necessariamente esclusivo per i ricchi. La sua realizzazione è parte di un movimento più ampio verso la costruzione di edifici più sostenibili e accessibili a diverse fasce della società.
Dal bosco manzoniano alla foresta edibile, il Parco Nord di Milano sta cambiando volto, mostrando un altro volto della forestazione urbana.
Lido Bam, una vera e propria “spiaggia” verde con ombrelloni e sdraio, rimarrà a disposizione dei milanesi fino al 31 agosto.
Il progetto New Cairo vertical forest, firmato dallo studio Stefano Boeri architetti, avrà l’obiettivo di ossigenare una delle città più congestionate del Nordafrica e sarà pronto entro la fine del 2023.
La smart forest city di Cancun sarà la prima città-foresta del nuovo millennio, una città aperta e internazionale ispirata ai valori dell’innovazione tecnologica e della qualità ambientale.
L’archistar Stefano Boeri lancia un nuovo progetto di riforestazione urbana per Milano: ForestaMi prevede la piantumazione di 100mila alberi solo quest’anno, per arrivare a tre milioni di piante entro il 2030.
Il grattacielo W350, la cui inaugurazione è prevista per il 2041, farà parte di un intero complesso improntato alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica.
I suoi giardini verticali sono ovunque, da New York a Singapore, dal Kuwait alla Cina. Perché le piante non solo portano benessere, ma aiutano a ridurre le temperature e gli inquinanti in città.
Dopo il successo del Bosco verticale a Milano, esempio di architettura sostenibile e rimboschimento metropolitano, prosegue la progettazione di una nuova generazione di costruzioni e insediamenti urbani, le città foresta, che sfidano i cambiamenti climatici e si propongono come modelli per il futuro del pianeta.
In occasione della Milano Arch week si è tenuto Let’s talk forest, un dialogo su foreste urbane, bellezza e sostenibilità con Gabriele Centazzo, fondatore di Valcucine, l’architetto Stefano Boeri e Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate.
Trudo vertical forest è il nuovo progetto di forestazione urbana di Stefano Boeri a Eindhoven, nei Paesi Bassi. Sarà il primo Bosco Verticale rivolto a un’utenza popolare.