Il governo del Botswana vende all’asta le licenze per uccidere 83 elefanti
L’asta sarà aperta a cacciatori locali e internazionali e consentirà di uccidere 83 elefanti in tutto il territorio del Botswana.
L’asta sarà aperta a cacciatori locali e internazionali e consentirà di uccidere 83 elefanti in tutto il territorio del Botswana.
La vita di migliaia di elefanti di savana è in pericolo a causa della ricerca di nuovi pozzi di petrolio nell’area del delta dell’Okavango, tra Namibia e Botswana.
Dopo la strage dell’anno scorso altri elefanti sono stati trovati morti in circostanze inspiegabili. Si complicano le indagini delle autorità del Botswana.
I 300 elefanti trovati morti in Botswana tra maggio e giugno di quest’anno potrebbero essere deceduti dopo aver ingerito una tossina prodotta dalle alghe presenti nelle pozze d’acqua.
Il governo del Botswana ha venduto all’asta le vite di trecento elefanti in cambio di cospicue somme di denaro da parte di facoltosi cacciatori di trofei.
I pachidermi, che vivevano nel parco nazionale di Chobe, sono vittime di una delle peggiori siccità degli ultimi decenni del Paese.
Oltre 500 avvoltoi, la maggior parte dei quali appartenenti a specie minacciate, sono morti avvelenati per aver mangiato carcasse di elefanti bracconati.
Nello stato del Botswana, in Africa, è di nuovo possibile cacciare gli elefanti. Il presidente ritiene sia necessario ridurre il numero di esemplari che è il più alto nel continente.
Dopo il ritrovamento di 87 carcasse di elefanti in Botswana, uno dei pochi santuari rimasti sulla Terra, il fondatore di Elephant action league mette in luce cosa non funziona nella lotta al bracconaggio, sul campo.
Avvenuto vicino ad un santuario della fauna selvatica, è il più grave atto di bracconaggio compiuto in Africa ai danni degli elefanti.