Raggiunto un primo accordo sulla carbon tax europea
I ministri dell’Economia europei hanno approvato un primo accordo per introdurre una tassa sulle emissioni derivanti dall’import di determinati beni.
I ministri dell’Economia europei hanno approvato un primo accordo per introdurre una tassa sulle emissioni derivanti dall’import di determinati beni.
Per la prima volta un G20 è terminato con un consenso attorno all’idea di introdurre una carbon tax, un prelievo sulle emissioni di CO2.
La lobby Usa del settore oil&gas preferisce la prospettiva di una carbon tax a quella di leggi più dure. Ci sono vari motivi alla base di questa scelta.
Le temperature medie annuali registrate in oltre 100mila comuni europei dimostrano come il continente si stia riscaldando velocemente.
Nonostante sia responsabile di una quota importante delle emissioni di gas ad effetto serra, il traffico aereo è ancora quasi del tutto esente da eco-tasse.
Il Sudafrica approva una tassa sulle emissioni per le aziende più inquinanti e promette di svincolarsi dalla sua storica dipendenza dal carbone.
Il Nobel per l’Economia conferito a William Nordhaus riguarda un tema che ci coinvolge tutti: quello dei cambiamenti climatici.
Una carbon tax sul cibo la cui produzione comporta alte emissioni di CO2 in atmosfera potrebbe far bene all’ambiente e alla salute, soprattutto se combinata con un tassa sulle bevande zuccherate.
Dopo la sospensione della carbon tax voluta dal governo di Canberra, l’Australia ha visto un aumento delle proprie emissioni di CO2 e del consumo di elettricità, in netta controtendenza rispetto al declino degli ultimi sei anni. I dati provengono da una società di consulenza energetica, la Pitt & Sherry, che monitorando il mercato elettrico
La Norvegia ha deciso di raddoppiare la carbon tax per le compagnie petrolifere che operano in alto mare e per il settore della pesca. Inoltre ha anche deciso di stanziare 1,3 miliardi di euro per mitigare i danni causati dai cambiamenti climatici nei paesi in via di sviluppo.