
I giovani non vogliono più lavorare per le aziende del carbone e del petrolio
Le compagnie petrolifere non sono più il luogo dove i giovani americani (e non solo) vogliono lavorare. Il sogno è lavorare per le rinnovabili.
Le compagnie petrolifere non sono più il luogo dove i giovani americani (e non solo) vogliono lavorare. Il sogno è lavorare per le rinnovabili.
La città di Essen, in Germania, ha sfruttato per decenni una grande miniera di carbone. Poi ha invertito la rotta: oggi è la Capitale verde d’Europa.
I Verdi europei lanciano una mobilitazione contro gli investimenti in carbone, petrolio e gas naturale. In Italia, i riflettori sono tutti su Eni.
Ma Jun è uno scrittore e precursore della difesa dell’ambiente in Cina. Dal 2006 dirige a Pechino una ong che monitora l’inquinamento. L’intervista esclusiva.
Il nuovo presidente della Corea del Sud ha annunciato la volontà di abbandonare il nucleare e il carbone, puntando sulle fonti rinnovabili.
Da minatori ad operatori e tecnici nel settore dell’eolico. Dalle fossili alle rinnovabili. E sta accadendo negli Stati Uniti. Anzi, più nello specifico, nello Stato con la più alta concentrazione di carbone, il Wyoming, chiamato anche contea del carbone. Si tratta di un programma di riconversione dei posti di lavoro, proposto dalla Goldwind, azienda cinese
Cina, Colombia, Iran. Sono solo alcuni dei luoghi dove l’industria estrattiva ha letteralmente in mano centinaia di vite, quelle dei minatori impiegati nell’estrazione del carbone, che in parte arriva anche in Europa e in Italia. Il combustibile fossile, ancora oggi impiegato per la produzione di energia, non solo ha immensi impatti a livello ambientale lungo
Axa investment managers, fornitore di servizi di investimento con sede a Parigi, si è impegnata a disinvestire dai suoi portafogli a reddito fisso e azionari rispettivamente 165 milioni di euro e 12 milioni di euro, dopo l’adozione di una nuova politica sul carbone. La compagnia ha annunciato che a partire dal 30 giugno non investirà
Rinnovabili, efficienza energetica e mobilità elettrica stanno decretando l’inesorabile declino dell’industria fossile, un’analisi di Bloomberg New Energy Finance.
Nel 2016, le principali compagnie assicurative europee, tra cui l’italiana Generali, hanno investito qualcosa come 130 miliardi di dollari nel settore dei combustibili fossili.