Attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Colpito il reattore n.6
L’agenzia russa Rosatom e l’Aiea hanno fatto sapere che tre impatti hanno colpito la centrale nucleare di Zaporizhzhia nella giornata di domenica 7 aprile.
Le centrali nucleari sono impianti industriali progettati per generare elettricità attraverso la fissione nucleare. Utilizzano il calore generato dalla fissione di isotopi di uranio o plutonio per produrre vapore, che a sua volta alimenta turbine connesse a generatori elettrici. Questi impianti sono in grado di produrre grandi quantità di energia elettrica in modo continuo e affidabile, ma presentano anche rischi significativi legati alla sicurezza e alla gestione dei rifiuti radioattivi.
L’agenzia russa Rosatom e l’Aiea hanno fatto sapere che tre impatti hanno colpito la centrale nucleare di Zaporizhzhia nella giornata di domenica 7 aprile.
Pubblicata la mappa dei 51 siti idonei a ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari. Ma nessuno di questi vuole ospitarlo.
Tokyo ha iniziato il 24 agosto le operazioni per rilasciare in mare oltre un milione di tonnellate di acqua della centrale di Fukushima.
Approvato il rilascio in mare di acqua radioattiva dalla centrale nucleare di Fukushima. Secondo l’agenzia il rischio di contaminazione è “trascurabile”.
Il presidente della Micronesia si è detto preoccupato per i rischi di contaminazione nel caso il Giappone sversi l’acqua di Fukushima nell’oceano.
È stato pubblicato il rapporto dell’Agenza internazionale per l’energia atomica sulla situazione alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia.
“Risparmiate energia il più possibile”. L’appello è del governo del Giappone, alle prese con un’ondata di caldo anomala che ha fatto impennare i consumi.
La Corte suprema giapponese ritiene che la compagnia elettrica Tepco non abbia fatto abbastanza per prevenire il disastro nucleare di Fukushima.
Il governo del Giappone ha annunciato che l’acqua radioattiva usata per raffreddare i reattori di Fukushima, sarà riversata nell’oceano.
Sono passati dieci anni dal disastro dell’11 marzo 2011, ma questo capitolo si è tutt’altro che concluso. Viaggiando a Fukushima si percepiscono rinascita e distruzione, a volte separate soltanto da una strada.