Perché l’Africa centro-occidentale è una polveriera e cosa c’entra la Russia
Un golpe in Niger, uno sventato in Sierra Leone e la svolta autoritaria in Senegal. I giorni difficili per l’Africa centro-occidentale vengono da lontano.
Un golpe in Niger, uno sventato in Sierra Leone e la svolta autoritaria in Senegal. I giorni difficili per l’Africa centro-occidentale vengono da lontano.
In Niger la situazione si fa sempre più tesa dopo il colpo di stato militare. Il rischio è di un conflitto internazionale.
Un gruppo di militari ha dato vita a un golpe in Niger, destituendo il presidente Mohamed Bazoum. La comunità internazionale condanna.
Il tenente-colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba ha annunciato la destituzione del presidente del Burkina Faso Roch Marc Christian Kaboré.
In Sudan la situazione è tesa dopo l’arresto di diversi membri del governo da parte dei militari. Migliaia di cittadini sono scesi in strada a protestare.
È la terza amnistia in Myanmar dal colpo di stato dell’esercito di febbraio 2021. La comunità internazionale la giudica però una misura di facciata.
Le violenze dell’esercito nel Myanmar orientale hanno provocato lo sfollamento di circa 100mila persone, che hanno disperato bisogno di cibo e acqua.
Il principe Hamzeh e diversi funzionari della Giordania sono stati arrestati e accusati di cospirare per un colpo di stato. Intanto cresce il malcontento della popolazione.
Secondo un’organizzazione non governativa locale sono almeno 500 le persone uccise negli scontri con l’esercito nel Myanmar.
Con il golpe e il ritorno al potere dei militari conservatori, le donne del Myanmar temono di perdere le conquiste degli ultimi anni in termini di diritti.