Nel Myanmar l’esercito ha ucciso 38 manifestanti in un solo giorno
Secondo le Nazioni Unite, soltanto nella giornata di mercoledì 3 marzo sono state uccise 38 persone tra i manifestanti pro-democrazia.
Secondo le Nazioni Unite, soltanto nella giornata di mercoledì 3 marzo sono state uccise 38 persone tra i manifestanti pro-democrazia.
Secondo quanto riferito dalle Nazioni Unite, almeno 18 manifestanti sono stati uccisi in varie città del Myanmar dall’esercito.
I militari al governo nel Myanmar dopo il golpe del 1 febbraio procedono ad arresti, impediscono l’accesso a internet e inviano blindati nelle città.
Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza nel Myanmar per protestare contro il colpo di stato ordito dai militari.
Su internet e nelle strade di Rangoon, la popolazione del Myanmar comincia a protestare contro il colpo di stato. Ma il rischio di repressione è alto.
L’esercito della ex-Birmania ha ordito un colpo di stato, arrestando la leader Aung San Suu Kyi e occupando le istituzioni.
Il parlamento del Perù ha votato l’impeachment per il premier Martín Vizcarra per corruzione. Il popolo peruviano è sceso in piazza, denunciando un colpo di stato.
La senatrice conservatrice Jeanine Añez si è proclamata presidente della Bolivia. L’ex capo di stato Evo Morales: “È un golpe”.
In seguito ai disordini scoppiati dopo le accuse di brogli elettorali, Morales abbandona il suo incarico su esplicita richiesta del capo dell’esercito.
Il tentativo di colpo di stato in Venezuela non è riuscito. La maggior parte dell’esercito è rimasto fedele a Nicolas Maduro. Gravi scontri a Caracas.