In Italia il consumo di suolo avanza ancora, l’anno scorso 20 ettari al giorno
Il rapporto dell’Ispra mostra neanche nel 2023 ci sono stati miglioramenti nella cura del territorio: si continua a cementificare a spron battuto.
Il consumo di suolo è il processo mediante il quale terreni agricoli, naturali o semi-naturali vengono trasformati in aree urbane, industriali o infrastrutturali. Questo fenomeno comporta la perdita di superficie agricola e di habitat naturali, con conseguenze negative sull’ambiente, sulla biodiversità e sulla qualità della vita delle persone. Il consumo di suolo può essere causato da una serie di fattori, tra cui l’espansione urbana non pianificata, la crescita demografica, lo sviluppo delle infrastrutture e l’espansione delle attività industriali. Per affrontare questo problema, sono necessarie politiche e pratiche di pianificazione territoriale sostenibili che limitino la conversione del suolo e promuovano un uso efficiente delle risorse e una migliore gestione del territorio.
Il rapporto dell’Ispra mostra neanche nel 2023 ci sono stati miglioramenti nella cura del territorio: si continua a cementificare a spron battuto.
È stato pubblicato il nuovo rapporto Ispra sul consumo di suolo. Città troppo calde e impermeabili, sempre meno aree agricole e servizi ecosistemici.
Uno studio ha esaminato diversi scenari per stimare il risparmio di suolo ed emissioni che si otterrebbe espandendo la coltivazione di alghe, sempre più utilizzate e richieste dal mercato.
La Giornata mondiale del suolo 2022 ci ricorda che senza terra non avremmo cibo e che dalla salute del suolo dipende la capacità nutritiva degli alimenti.
Dal rapporto Ispra 2021 emerge che le città italiane occupano troppo suolo naturale col cemento, con gravi conseguenze relative al degrado del territorio.
Nel 2021 il consumo di suolo in Italia ha raggiunto il valore più alto del decennio, con 69,1 kmq sacrificati per costruire edifici e infrastrutture.
Con gli uffici deserti, ormai sono le videochiamate a scandire le giornate lavorative. Ma di rado ci fermiamo a riflettere sul loro impatto ambientale.
Serena Giacomin, presidente di Italian climate network riflette sulla comunicazione della crisi climatica e sui suoi legami con l’alimentazione.
In occasione dell’ultima Giornata mondiale del suolo, la Fao ha pubblicato il primo rapporto sullo stato delle conoscenze sulla biodiversità del suolo, fondamentale per la vita sul Pianeta.
In Italia ci sono sempre meno aree verdi. Urbanizzazione, abusivismo edilizio e sfruttamento dei terreni partecipano al grave aumento del consumo di suolo.