Copcast
Il podcast sulla Cop27, la conferenza delle Nazioni Unite sul clima.
È l’ora della Cop27: 198 nazioni, migliaia di delegati e funzionari governativi, scienziati, rappresentanti di istituzioni internazionali e ong, centinaia di giornalisti riempiono dal 6 al 18 novembre 2022 l’International convention centre di Sharm el-Sheikh, in Egitto, per la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, la Cop27. Dopo la presidenza britannica del 2021 (quando presidente della Cop26 era Alok Sharma), la presidenza 2022 spetta a Sameh Shoukry, ministro degli Esteri egiziano. Mentre il segretario esecutivo dell’Unfccc, cioè la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici è Simon Stiell, di Grenada. Prende il posto di Patricia Espinosa. Obiettivo: dare finalmente attuazione, implementazione, all’Accordo di Parigi del 2015, adottato durante la Cop21, e agli impegni della comunità internazionale in materia climatica. L’obiettivo e tagliare le emissioni di gas serra, come la CO2 e il metano, per restare il più vicino possibile entro un aumento della temperatura media globale pari a 1,5 gradi centigradi. Le promesse avanzate finora dai governi di tutto il mondo, infatti, sono lontanissime dal target: anche ammesso che esse fossero rispettate per intero, si arriverebbe a 2,5 gradi. Il che significherebbe passare da una condizione di crisi ad una di catastrofe climatica. La presenza della Cop27 in Africa, benché fortemente criticata per lo scarso rispetto dei diritti umani in Egitto, rappresenterà inoltre l’occasione per tentare di dare priorità al continente. Per seguire i negoziati potete salvare questa tag e ascoltare tutti i giorni il podcast Copcast, a cura di Tommaso Perrone, prodotto da LifeGate in collaborazione con Valori.
Il podcast sulla Cop27, la conferenza delle Nazioni Unite sul clima.
Il Guardian racconta il punto di vista di ong e ambientalisti preoccupati per il prevalere degli interessi delle lobby sulla necessità di ridurre realmente le emissioni del cibo.
Dove sono andate per portare una petizione contro il riscaldamento globale e per la protezione dei migranti climatici.
Come funziona il meccanismo di loss and damage istituito alla Cop27, il fondo per risarcire i paesi poveri per perdite e danni dovuti alla crisi climatica.
Istituzioni, ong, scienziati, personalità legate alla lotta ai cambiamenti climatici. Tutte le razioni a una Cop27 che ha diviso nel giudizio sui risultati
Jbs, la più grande azienda di carne al mondo, produce le emissioni di metano di Francia, Germania, Canada e Nuova Zelanda messe insieme.
L’eredità della Cop27 è agrodolce perché non si può barattare la mitigazione con le riparazioni per le perdite e i danni subiti per colpa della crisi climatica.
La Cop27 raggiunge l’accordo sul fondo loss and damage, ma non fa passi avanti sul taglio delle emissioni. Una conferenza storica che risponde al bisogno di giustizia climatica, ma non basta.
La Cop27 avrebbe dovuto concludersi ieri, ma in mancanza di un accordo le diplomazie internazionali tentano ancora di trattare. L’Europa alza la voce.
A dirlo è il nuovo rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia. La produzione di carbone deve diminuire di circa un terzo tra il 2021 e il 2030.