Con queste emissioni, il nostro futuro è ipotecato
Le emissioni di gas serra continuano a crescere senza sosta e senza paura. Perché i primi a essere incoscienti e a sfidare il clima siamo noi.
Dall’11 al 22 novembre 2024 si tiene a Baku, in Azerbaigian, la Cop29, la ventinovesima conferenza sul clima delle Nazioni Unite. Il suo scopo è portare avanti i negoziati per cercare di raggiungere gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi sul clima: tenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2 gradi Celsius. Meglio entro gli 1,5 gradi. L’Italia è il primo partner dell’Azerbaigian nel mondo. L’anno scorso il fatturato commerciale ha sfiorato i 16 miliardi di dollari e il potenziale di crescita è nel settore energetico, ma anche in altri settori, come la cooperazione accademica tra le università di Bologna, Torino, Milano, Luiss e Sapienza e l’università Ada dell’Azerbaigian. Insomma, in Azerbaigian si respira profumo di gas.
Le emissioni di gas serra continuano a crescere senza sosta e senza paura. Perché i primi a essere incoscienti e a sfidare il clima siamo noi.
Con le promesse attuali dei governi sul clima, il riscaldamento globale toccherà i 2,6 gradi nella migliore delle ipotesi; 3,1 gradi nella peggiore.
Il leader dell’Azerbaigian, che a novembre ospita la Cop29, è stato accolto in Italia come un partner strategico. Cruciali le intese sul gas. Ma non sono mancate le critiche degli attivisti per la linea dittatoriale che continua a perseguire.
Il partito del presidente Ilham Aliyev conferma la maggioranza dei seggi, ma gli osservatori internazionali parlano di voto non democratico. Nuova ondata di repressioni nel petrol-Stato che a novembre ospiterà la Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici
L’ultimo caso riguarda un attivista del movimento per la democrazia. Sarebbe stato detenuto per due giorni e torturato. Aveva aiutato un giornalista a lasciare il paese di nascosto.
Riuniti a Bonn per cercare di preparare il terreno per la Cop29 sul clima di Baku, i rappresentanti di quasi 200 nazioni sono apparsi bloccati.
Dopo le critiche, il presidente Aliyev espande il comitato organizzativo di Cop29 a 42 elementi, includendo 12 donne. Le donne sono storicamente sottorappresentate nei principali vertici sul clima.
L’attuale ministro dell’Ambiente e delle Risorse naturali dell’Azerbaigian ed ex alto dirigente della compagnia petrolifera nazionale sarà il presidente della Cop29, in programma a Baku il prossimo novembre.