Per i Grammy awards, la “world music” non esiste più
I Grammy awards cambiano il nome della categoria fino a oggi denominata “world music” in “global music”: un termine più pertinente, moderno e inclusivo.
I Grammy awards cambiano il nome della categoria fino a oggi denominata “world music” in “global music”: un termine più pertinente, moderno e inclusivo.
Più di cento nomi illustri del mondo dello spettacolo e della musica hanno sottoscritto una lettera aperta per sostenere Extintion Rebellion, il movimento non violento nato per contrastare i cambiamenti climatici.
In occasione dell’uscita il 9 marzo del suo ultimo album, David Byrne ha fatto pubblica ammenda per non aver chiamato alcuna artista nella realizzazione del disco, a cui hanno invece partecipato 25 tra musicisti e produttori. Molti di questi sono amici e collaboratori di una vita, come Brian Eno, altri sono nuovi compagni di avventura.
Sul sito ufficiale di David Byrne è stata pubblicata, con data 28 luglio, una nota scritta dall’amico e collaboratore Brian Eno dal titolo Gaza and the loss of civilization. Dall’introduzione si scopre che la lettera era stata inviata da Brian Eno per email come riflessione privata, ma David Byrne ha deciso di rendere pubblica quella che
Oggi Brian Eno compie 66 anni. Il suo curriculum è talmente vasto che di certo un post non potrebbe rendergli giustizia: la brillante carriera solista tra sperimentazione ambient e avanguardia, le collaborazioni con gli amici di sempre Robert Fripp e David Byrne, la produzione geniale dietro a capolavori immortali come Heroes di David Bowie, Remain In
Negli ultimi anni, infatti, David Byrne non ha smesso di registrare lavori e firmare collaborazioni con un grandissimo numero di artisti. Prima di tutto ricordiamo l’interessante ruolo che David ricopre nell’ultimo film di Paolo Sorrentino This must be the place, ad iniziare proprio dal titolo che è un tributo alla canzone This Must Be the
Everything That Happens Will Happen Today – David Byrne Brian Eno Dopo un quarto di secolo è la loro prima novella collaborazione: Brian Eno e David Byrne tornano dopo l’epocale My Life in the Bush of Ghosts e insieme compongono un album con alcune tra le più solide e ben intagliate canzoni dalla fine dei