
La deforestazione in Amazzonia si avvicina al punto di non ritorno
Negli ultimi mesi l’Amazzonia brasiliana è andata distrutta a un ritmo inaudito: ogni minuto scompaiono tre campi da calcio. Rischiamo conseguenze irreversibili.
Negli ultimi mesi l’Amazzonia brasiliana è andata distrutta a un ritmo inaudito: ogni minuto scompaiono tre campi da calcio. Rischiamo conseguenze irreversibili.
Cresce in Amazzonia la tensione tra i nativi e i cercatori d’oro, mentre il presidente Bolsonaro annuncia l’intenzione di aprire alcune riserve indigene all’esplorazione mineraria.
In seguito all’accordo di pace tra il governo e i guerriglieri delle Farc la deforestazione è cresciuta, ora, per la prima volta da allora, ha iniziato a diminuire.
Un nuovo studio sostiene che vaste aree di foreste tropicali possono essere restaurate, contribuendo a proteggere il clima.
A maggio sono andati distrutti 739 kmq di foresta amazzonica, il doppio rispetto a due anni fa. Ma il ministro dell’ambiente brasiliano vuole rivedere il monitoraggio satellitare.
Il governo dello Sri Lanka ha deciso di adottare misure radicali per lottare contro la deforestazione. Ai boscaioli concessi 5 anni per cambiare mestiere.
Sul pianeta, secondo un team di ricercatori, c’è spazio per oltre mille miliardi di alberi in più, grazie ai quali potremmo rallentare gli effetti del riscaldamento globale.
L’Unione europea ha raggiunto con un anticipo tremendo la data che sancisce il consumo di tutte le risorse naturali che la Terra è in grado di rigenerare in un anno.
La Cina dovrà trovare altrove la grande quantità di soia che importava dagli Usa e il principale candidato è il Brasile, che per incrementare le sue esportazioni agricole dovrà abbattere grandi aree di foresta.
I tapiri, grazie alla loro grande capacità di dispersione di semi, possono aiutare a restaurare le foreste degradate.