Le lavoratrici del delta del Po resistono, tra crisi idrica e siccità latente
Il delta del Po è una delle aree italiane che più sta subendo gli effetti dei cambiamenti climatici. Lo raccontano le donne coltivatrici che lì lavorano.
Il parco del delta del Po è un’area di 64mila ettari che ospita oltre 400 specie animali e quasi 1.000 specie vegetali. È una delle zone umide più importanti d’Europa e la più vasta d’Italia e può fregiarsi di un doppio riconoscimento Unesco. La sua estensione è divisa tra la parte terminale del corso del fiume più lungo d’Italia, al confine orientale con la pianura Padana, su una superficie complessiva di oltre 52mila ettari in Emilia-Romagna, tra le province di Ferrara e Ravenna, e di circa 12mila ettari in Veneto, all’interno della provincia di Rovigo. Tutto ruota attorno al fiume Po, protagonista assoluto della formazione della pianura Padana grazie all’incessante e millenaria azione di trasporto di terra e sabbia. Ma, al di là della morfologia del territorio, ha anche influenzato profondamente la storia delle genti del delta del Po: i continui cambiamenti del suo corso, infatti, creavano via via diversi alvei generando nuove possibilità di insediamento lungo le sue rive, e quindi di vita economica e sociale. Il Po è stato, dunque, una straordinaria risorsa dapprima per il semplice approvvigionamento dell’acqua, poi per la pesca, quindi per l’irrigazione e infine come via di comunicazione. Inevitabilmente, poi, le popolazioni hanno subìto anche i periodi delle piene e quelli di magra, adeguandosi al volere di un fiume che, tra possibilità di sviluppo da una parte e alluvioni e siccità dall’altra, è sempre stato strettamente connaturato alla vita stessa degli uomini che hanno abitato le sue vicinanze. Una storia millenaria, dunque, capace di creare un affascinante territorio tra terra ed acqua, un mutevole paesaggio in cui boschi, pinete e foreste allagate si alternano a zone umide interne d’acqua dolce o salate. Ancora oggi, infatti, il delta rappresenta un ambiente dinamico, in continua evoluzione, dove la natura è libera di regalare nuove terre emerse o di riprendersi parti di esse.
Il delta del Po è una delle aree italiane che più sta subendo gli effetti dei cambiamenti climatici. Lo raccontano le donne coltivatrici che lì lavorano.
Sono stati censiti per la prima volta gli ecosistemi naturali e semi-naturali dell’Europa centrale.
Buone notizie dal delta del Po, dove i ricercatori hanno rilevato la crescita dell’unica colonia stanziale in Italia. Proteggere queste aree è di fondamentale importanza per dare riparo a queste popolazioni.
Il delta del Po è un’area unica al mondo, corridoio ecologico per decine di specie d’uccelli, habitat fondamentale per anfibi, rettili, mammiferi.
Grazie all’inserimento del Delta del Po, delle Alpi Ledrensi e Judicaria e dell’Appennino Tosco-Emiliano diventano tredici le Riserve della biosfera dell’Unesco in Italia.
Buone notizie dal Delta del Po. Nati i piccoli di una delle più grandi colonie di fraticelli. Anche l’avocetta e il fratino hanno “messo su nido”