
Stop alle pellicce per Gucci. La moda si muove verso un futuro sostenibile e cruelty-free
Anche Gucci entra a far parte dell’ormai lunga lista di marchi che hanno scelto la tutela dei diritti degli animali dicendo addio alle pellicce.
Anche Gucci entra a far parte dell’ormai lunga lista di marchi che hanno scelto la tutela dei diritti degli animali dicendo addio alle pellicce.
Per la prima volta in Italia una dipendente ha ottenuto due giorni di permesso per prendersi cura del cane sottoposto a un intervento chirurgico.
Nel saggio Vivere con gli animali, Jocelyne Porcher analizza la deriva dell’allevamento, sempre più industrializzato e inumano, chiedendosi se sia ancora possibile vivere con gli animali.
La crudele manifestazione tradizionale del toro infuocato, svoltasi nel paese spagnolo di Foios, è terminata con la morte dell’animale.
L’estate 2017 è dedicata ai diritti degli animali, per un modo diverso di intendere la vita con i nostri cani e gatti.
Un rapporto dell’organizzazione World Animal Protection denuncia che in Asia almeno tre elefanti su quattro vivono in condizioni inadeguate.
Tornasol, uno dei favoriti per la vittoria, ha mostrato chiari segni di nervosismo costringendo gli organizzatori a ritirarlo dalla corsa.
Un esempio per l’intero settore moda, Fjällräven è un’azienda svedese di abbigliamento outdoor che ha fatto della sostenibilità il suo unico credo.
È in corso una raccolta di crowdfunding per sostenere le spese e terminare il documentario, nato per “dare voce agli animali che ogni giorno nascono e muoiono dentro le gabbie”.
Irriverente, audace e ribelle di natura, Vivienne Westwood ha trasformato la moda in un mezzo per richiamare l’attenzione sui cambiamenti climatici e non solo.