Diritti umani, presto le multinazionali francesi dovranno rispettarli
Molto presto le multinazionali francesi saranno obbligate a vigilare sul rispetto dei diritti umani lungo tutta la loro supply chain.
Molto presto le multinazionali francesi saranno obbligate a vigilare sul rispetto dei diritti umani lungo tutta la loro supply chain.
Il presidente francese François Hollande non si ripresenterà alle prossime elezioni. Il bilancio dei suoi 5 anni all’Eliseo.
Negli ultimi vent’anni il settore manifatturiero ha assistito a una progressiva e inesorabile delocalizzazione delle produzioni verso l’Est Europa e, su scala globale, verso la Cina e il Far East. Oggi, uno dei maggiori gruppi industriali al mondo, Adidas, torna a produrre nel cuore del Vecchio Continente. Più precisamente ad Ansbach, in Baviera (Germania). Una
Da 20 a 45 milioni di persone sono gli schiavi moderni, nel mondo. In catene bambini, donne, migranti, in tutti i continenti. Pare che il giro d’affari della schiavitù globale sia ancora miliardario, anche se le stime sono offuscate dall’omertà, dall’ignoranza, dalla povertà, dall’arretratezza dei sistemi giuridici, dalla pochezza dei mezzi di tracciabilità.
Passeggiare in bicicletta per L’Avana deve essere una esperienza particolare, mai però se fatto su una due ruote alta sei metri. Come accade quotidianamente a Felix Ramon Guirola, cubano di 52 anni che ha avuto la fortuna (e la bravura) di poter trasformare un divertimento e una passione in un mestiere. La bici cubana di
In un mondo in cui la bandiera della globalizzazione positiva è stata ammainata e sostituita dalla politica dei muri, “se ci sono dei soggetti che possono sostenere una globalizzazione dei diritti umani non sono certo i governi, quanto la società civile e il mondo delle imprese”. Le parole sono quelle del professor Paolo De Stefani,
Per porre fine alle violazioni dei diritti nelle “fabbriche del sudore”, audit e autoregolamentazione non bastano. Lo provano le testimonianze dei lavoratori.
A quasi otto mesi dall’approvazione alla Camera dei Deputati, la prima legge italiana dedicata al commercio equo e solidale sembra finita su un binario morto.
Al parlamento italiano sono allo studio ben tre diverse proposte di legge per il contrasto alla povertà. E una di queste prefigura anche una misura di cui si discute da tempo, ma che finora è sempre stata lontana dall’essere davvero ipotizzata in Italia: un “reddito di inclusione”, individuato come livello essenziale delle prestazioni da garantire
Si possono offrire stipendi alti, trasferte, benefit. Ma, sempre più spesso, tutto questo non basta. Per convincere un giovane a scegliere di lavorare per lei, un’azienda deve anche dimostrarsi responsabile nei confronti dell’ambiente, della società, del territorio. Le compagnie petrolifere, di fronte a questa sfida, arrancano: e fanno sempre più fatica ad attirare nuovi talenti.