L’inconscio ecologico
Ognuno di noi, ampliando il proprio senso di identità, può sentirsi parte di una comunità, di una nazione e dell’intero pianeta.
Ognuno di noi, ampliando il proprio senso di identità, può sentirsi parte di una comunità, di una nazione e dell’intero pianeta.
Come per una misteriosa risonanza la spontaneità della natura che abbiamo di fronte risveglia la spontaneità del nostro essere più vero.
Un testo di Leonardo Boff, uno dei maggiori esponenti della Teologia della Liberazione sudamericana, che presenta una sintesi della sua visione ampia e articolata sulla questione ecologica.
Alla base dell’ecopsicologia, l’idea e lo sviluppo dell’idea che siamo tutti parte del nostro pianeta Terra. Un concetto ampiamente approfondito dallo psicologo Theodor Gustav Fechner.
Siamo tutti foglie dello stesso albero, siamo tutti cellule dello stesso corpo, la Terra. La coscienza dell’unità può essere il punto di partenza per reinventare il nostro modo di essere al mondo e di relazionarci con esso.
Il filosofo norvegese Arnae Ness distingue tra ecologia superficiale, che punta a “limitare i danni”, ed ecologia profonda che implica un rinnovamento del rapporto uomo-natura. Ce ne parla il filosofo ambientale Guido Della Casa.
Per gli indiani quechua e aymara, popolazioni autoctone delle Ande, l’uomo è immerso in un universo misterioso. L’uomo occidentale ha invece perso il suo legame con la terra.
Essere più felici, vivere più emozioni positive è possibile: con un po’ di impegno e di tempo i risultati non tarderanno ad arrivare.
Per l’uomo delle origini la natura era un tempio magico. Presso i persiani venivano chiamati Deva, i greci li chiamavano i Demoni, i giapponesi Kamis
Il consolidamento dell’autostima delle donne passa attraverso il recupero e la valorizzazione delle qualità.