Guerra e crisi sono un ottimo affare per le compagnie petrolifere
Le compagnie petrolifere fanno grandi affari grazie all’instabilità del mercato e alla guerra. E i progetti di estrazione continuano ad aumentare.
Le compagnie petrolifere fanno grandi affari grazie all’instabilità del mercato e alla guerra. E i progetti di estrazione continuano ad aumentare.
Exxon Mobil annuncia un enorme progetto di estrazione di petrolio offshore, in Guyana. Per gli ecologisti esiste il rischio di una nuova Deepwater Horizon.
New York ha denunciato la compagnia petrolifera Exxon Mobil, rea di aver ingannato i suoi azionisti sulle conseguenze negative del riscaldamento globale.
Si terrà nella città di Pau, in Francia, un summit mondiale della lobby del petrolio. A Parigi la protesta delle organizzazioni ambientaliste.
La compagnia petrolifera ExxonMobil ha accettato di pagare una sanzione civile di 1,4 milioni dollari per una presunta violazione del Clean Water Act derivante da una fuoriuscita di petrolio greggio dall’oleodotto “North Line” avvenuta nel 2012 nell’area rurale conosciuta come Pointe Coupee Parish. Il Dipartimento di Giustizia americano e l’Epa (Agenzia di protezione dell’ambiente)
Torrey canyon, Exxon Valdez, Amoco Cadiz, Haven, Erika, Prestige… sono questi alcuni dei nomi della “flotta nera”, le petroliere che nell’ultimo trentennio, con i loro disastrosi naufragi, hanno creato un nuovo tipo di catastrofe, questa volta assolutamente artificiale: la marea nera. Coste imbrattate da onde marroni sollevate a fatica da un cupo mare calmo; uccelli