ANGOSCIA: il rapporto con il passato
L’angoscia si configura come un sentimento legato al futuro, si nutre dell’intervallo che passa tra la nostra scelta e il suo possibile compimento.
L’angoscia si configura come un sentimento legato al futuro, si nutre dell’intervallo che passa tra la nostra scelta e il suo possibile compimento.
Il termine sapienza deriva dal latino volgare sapere, cioè un aver gusto, discernimento. Il sapiente è colui che ha gusto, che assapora la vita con delicatezza
Spengler vedeva nell’ansia un sentimento creativo. Bisogna restare vigili, perché il confine tra ansia creativa e ossessione è sottile
Il Kritayuga è il primo yuga che corrisponde all’Età dell’Oro, ove gli esseri vivono appagati nel totale e spontaneo ossequio all’ordine e all’equilibrio
” Sarai meno schiavo del domani, se ti sarai reso padrone dell’oggi”. Secondo Seneca dobbiamo preoccuparci solo del presente, salvandoci dall’angoscia per il futuro.
Seguendo la riflessione di J. Rousseau, il linguaggio umano originale apparteneva ai sentimenti e non alla ragione. Ebbe origine dalla voglia di comunicare le emozioni e non i pensieri.
Esplorare l’ angoscia significa confrontarsi con il senso stesso della vita,il luogo nel quale l’uomo si muove come essere progettante.
L’accidia non coincide con l’ozio radicale e radicato, con la pigrizia, bensì con la mancanza di una volontà, un’incapacità di portare a termine i propri progetti.
La Scienza, in teoria,
L’ammirazione tra indebita idealizzazione e momento di verifica personale: il successo e i valori dell’altro come punti di riferimento della nostra esistenza.