
L’Europa verso il riarmo. A scapito degli aiuti allo sviluppo e per il clima
L’Europa ragiona su un piano da 800 miliardi e intanto vota per una maggiore sicurezza: inevitabilmente quei fondi verranno sottratti alle vere emergenze.
La guerra è un conflitto armato tra due o più gruppi organizzati, che possono essere stati-nazione, gruppi etnici o fazioni politiche. Coinvolge spesso l’uso della forza militare, armi e strategie per raggiungere obiettivi politici, territoriali o ideologici. Le guerre possono avere gravi conseguenze umane, economiche e ambientali, portando a perdite di vite umane, distruzione di infrastrutture e instabilità sociale. Sono spesso combattute per risolvere dispute territoriali, contrasti religiosi, aspirazioni ideologiche o per il controllo delle risorse naturali. La guerra è generalmente considerata un fallimento della diplomazia e della risoluzione pacifica dei conflitti.
L’Europa ragiona su un piano da 800 miliardi e intanto vota per una maggiore sicurezza: inevitabilmente quei fondi verranno sottratti alle vere emergenze.
La morte che ha invaso le strade della città al confine col Ruanda per mano dei miliziani dell’M23 ha origini lontane, ma un movente sempre più attuale: la competizione per materie prime critiche, cruciali per la transizione.
Narva è una città del nord dell’Estonia, uno degli ultimi confini con la Russia ancora aperti e percorribile solo a piedi. Un piccolo paese di frontiera con un ruolo geopolitico importante.
Mentre in molte aree del pianeta si acuiscono i conflitti, l’Italia relega la cooperazione allo sviluppo, un pilastro della politica internazionale, a una “comparsa” senza soldi.
Per l’Oms il bilancio delle vittime della guerra in Sudan supera le 20mila vittime. Ad aggravare la situazione ci sono la carestia e l’epidemia di colera.
Nei giorni in cui Zelensky incontrava Joe Biden e i più alti esponenti politici americani, portando a casa altri 8 miliardi di dollari di aiuti, il leader russo ha annunciato di abbassare la soglia per l’uso delle armi nucleari.
Con gli uomini al fronte, sempre più donne in Ucraina li sostituiscono in lavori tradizionalmente considerati maschili. Aumentano i corsi per minatrici, saldatrici, autiste di camion.
Consentiranno di vaccinare oltre un milione di persone, soprattutto bambini, per i quali la poliomielite può essere letale. Ma per condurre una campagna di vaccinazione serve un cessate il fuoco immediato, insiste l’Onu.
La stagione delle piogge si è intensificata, aggravando la tremenda crisi umanitaria causata dallo scoppio della guerra civile in Sudan.
L’Unrwa torna a essere finanziata da Londra dopo mesi. Mentre la Corte internazionale di giustizia ha ribadito l’illegalità dell’occupazione dei Territori palestinesi.