In Burkina Faso sono state rapite 50 donne e i sospetti ricadono sugli jihadisti
Molte delle donne stavano raccogliendo frutta a causa della carenza di cibo. A pagare il prezzo degli attacchi terroristici in Burkina Faso sono i civili.
Molte delle donne stavano raccogliendo frutta a causa della carenza di cibo. A pagare il prezzo degli attacchi terroristici in Burkina Faso sono i civili.
Da giorni è scoppiato un conflitto tra le forze curde che difendono il nord della Siria e i jihadisti dello Stato islamico. Morti anche alcuni civili.
Alcune donne keniane si sono ribellate al negazionismo della Covid-19 fatto dai terroristi somali e da sole stanno facendo informazione e vaccinando interi villaggi.
Una delle peggiori stragi della storia del Niger è stata perpetrata in due villaggi nei pressi dei confini con Mali e Burkina Faso.
I bambini-soldato facevano parte delle milizie che si battono contro gli integralisti islamici di Boko haram. Ad annunciare la liberazione è stata l’Unicef.
Gruppi jihadisti hanno attaccato dei villaggi nel nord del Burkina Faso. Scatenando scontri tra tribù e rappresaglie. Decine i morti accertati.
Ayyub e Mahmud, questi i nomi dei bambini, nel 2014 erano stati rapiti dal padre – Abebe Oboi Ferreira di Trinidad e Tobago – un fanatico di Isis, che li aveva portati con sé in Siria per andare a combattere la Jihad. Nel 2017 l’uomo era rimasto vittima della guerra presso la città di Raqqa e i due piccoli
Un attacco contro un villaggio della comunità fulani, nel Mali, ha provocato la morte di 37 civili. Nel 2018 le violenze hanno causato più di 500 vittime.
A distanza di sette anni dal rapimento da parte di Boko haram, alcune delle ragazze rimaste in vita sono riuscite a fuggire.
L’Unicef ha lanciato un nuovo allarme sulla condizione dei bambini a Mosul, in Iraq, da mesi teatro di una cruenta battaglia contro lo Stato Islamico.