
La Svezia vuole uccidere metà dei suoi lupi
Prevista per ora l’uccisione di 30 esemplari, ma i lupi a rischio sono 170, con “l’aiuto” della Convenzione di Berna.
Prevista per ora l’uccisione di 30 esemplari, ma i lupi a rischio sono 170, con “l’aiuto” della Convenzione di Berna.
Il Comitato permanente della convenzione di Berna, ignorando i pareri del mondo scientifico, ha deciso di accogliere la richiesta da parte dell’Unione europea di declassare lo status di protezione del lupo.
Dopo l’abbattimento dell’orsa KJ1 ordinato dalla provincia autonoma di Trento, ora quella di Bolzano ordina l’uccisione di due lupi.
I cani si differenziarono dai lupi almeno 15mila anni fa, da allora è nata una delle specie animali a maggiore variabilità morfologica e comportamentale.
La presenza del lupo in Italia e in Europa è un argomento molto controverso. Un predatore che suscita timore ma che ricopre un ruolo fondamentale per la biodiversità.
Un animale simbolico e dalla storia interessante: il lupo torna a essere più presente in Italia e il suo ruolo ecologico è fondamentale.
Alle soglie del Parco nazionale d’Abruzzo sono stati ritrovati i corpi di lupi, grifoni e corvi imperiali. Sono morti dopo aver ingerito bocconi avvelenati.
I cacciatori potranno abbattere 75 lupi dei 460 rimanenti in Svezia. Il paese ha dato il via libera al più grande abbattimento di lupi degli ultimi anni.
Secondo il monitoraggio dell’Ispra, nella nostra penisola vivono 3.300 lupi. Un successo ecologico che, tuttavia, mette di fronte a qualche riflessione.
Fra i lupi e i cani il legame è stretto ed evidente, ma l’intervento dell’uomo ne ha spesso spezzato e modificato le intime leggi che ne siglano il rapporto.