
Lacrimogeni su donne e bambini, Idomeni vergogna europea
La polizia macedone spara lacrimogeni e proiettili di gomma sui migranti che a Idomeni, in Grecia, tentano di passare la frontiera. Feriti donne e bambini.
La polizia macedone spara lacrimogeni e proiettili di gomma sui migranti che a Idomeni, in Grecia, tentano di passare la frontiera. Feriti donne e bambini.
Papa Francesco vorrebbe visitare l’isola greca di Lesbo per portare la sua solidarietà ai migranti arrivati in Europa e da pochi giorni rimandati in modo forzoso sulle coste turche. A dirlo sono state alcune agenzia di stampa estere, non smentite dalla Santa Sede. Una conferma arriva invece dal Patriarcato di Costantinopoli, che annuncia la presenza
Centinaia di giovani dei centri sociali italiani, austriaci e tedeschi hanno protestato al valico del Brennero, al confine tra Italia e Austria, contro la politica di respingimento e chiusura delle frontiere nei confronti dei migranti messa in atto da Vienna e dai paesi balcanici. Erano circa 600, arrivati soprattutto dall’Italia settentrionale. Qualcuno indossava dei
Migranti e donne, convivenza e diritti umani. Emma Bonino fa il punto della situazione sui temi più sentiti del nostro tempo. Per chiedere iniziative serie e di lungo periodo.
Secondo un rapporto di Oxfam, ad oggi le nazioni ricche hanno aperto le porte solamente a 67.100 profughi siriani. Su un totale di 4,8 milioni.
Il sindaco di una cittadina della Bretagna ha deciso di ribellarsi alle politiche europee sui profughi, condannate duramente anche dalle Ong.
L’Ue ha raggiunto un’intesa con il governo di Ankara che prevede il rinvio dei profughi siriani sul territorio turco. In cambio di 3 miliardi di euro.
L’attrice americana ha visitato i rifugiati nella valle di Bekaa, in Libano. Puntando il dito contro i governi che non agiscono per fermare la guerra.
La rete mafiosa che agiva a Roma mirava anche al controllo degli appalti sui canili e i gattili comunali.
Fotografie e filmati dell’Unicef raccontano il terribile impatto della guerra in Siria sui milioni di bambini nati dall’inizio del conflitto (e non solo).