Walden Bello, sociologo. Come possiamo cambiare il mondo dopo la pandemia
La via democratica è fondamentale per uscire dalla pandemia. L’intervista al sociologo filippino Walden Bello che ha dedicato tutta la vita ai diritti umani.
Naomi Klein è una delle più importati attiviste sociali viventi. Giornalista, scrittrice e docente canadese, ha iniziato a far parlare di sé a partire dal 1999 con la pubblicazione del libro No Logo, un’analisi critica sul ruolo delle multinazionali nell’economia globalizzata, una denuncia delle pratiche aziendali di queste realtà nei paesi in via di sviluppo. Il libro è diventato subito iconico anche perché uscito in un momento storico particolare, dove da Seattle a Genova i movimenti no-global attiravano migliaia di persone nelle loro proteste. Negli anni successivi Naomi Klein ha pubblicato altri saggi come Shock economy (2007), Una rivoluzione ci salverà (2015), Shock politics (2017), On fire (2019) e Doppio. Il mio viaggio nel mondo specchio (2023). Al centro dei suoi lavori è rimasta la critica al capitalismo e alle sue logiche perverse. E con il passare del tempo la sua attenzione si è concentrata, anche, sul tema della giustizia climatica, con l’urgenza di azioni politiche radicali per affrontare una crisi che stiamo già vivendo. Oltre a scrivere, Naomi Klein ha portato avanti in questi anni un vero e proprio attivismo per il clima, facendosi sentire anche nel contesto della Cop, le conferenze sul clima.
La via democratica è fondamentale per uscire dalla pandemia. L’intervista al sociologo filippino Walden Bello che ha dedicato tutta la vita ai diritti umani.
Cosa significa vivere nell’era della crisi climatica? Come ci siamo arrivati? Possiamo ancora cambiare o è troppo tardi? Ne hanno parlato Naomi Klein, Alexandria Villaseñor e Bill McKibben.
Riforestare, proteggere e ripristinare gli ecosistemi. Una soluzione tanto semplice quanto ignorata per tagliare la CO2 in atmosfera. Lo dicono scienziati e attivisti, chiedendo di usare soluzioni naturali per salvare clima e Pianeta.
Un giro del mondo fra le proteste. Per raccontare ciò che non viene detto: i manifestanti sono pacifici e lottano per una vita migliore, contro le disuguaglianze.
Non si può impedire ai popoli di proseguire la lotta per il clima. Naomi Klein ha parlato alla Zone d’action pour le climat, a Parigi. Ecco cosa ha detto.
A inizio 2015, la scrittrice e giornalista canadese Naomi Klein ha pubblicato un libro manifesto sui cambiamenti climatici e il capitalismo. Si chiama Una rivoluzione ci salverà. Perché il capitalismo non è sostenibile (This changes everything, in inglese). La sua tesi è che bisogna cambiare radicalmente il modo in cui la popolazione mondiale vive, produce e
A pochissimi giorni dall’inizio della Cop 21, la conferenza sul clima che si svolge a Parigi dal 30 novembre, più di trecento fra artisti e figure di primo piano dell’industria creativa internazionale hanno firmato una lettera indirizzata al ministro degli Esteri francese nonché presidente della Cop 21, e a Christiana Figueres, segretario esecutivo dell’Unfccc (United
Dal 30 novembre all’11 dicembre 2015 si terrà a Parigi la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop 21): un’occasione estremamente importante di discussione internazionale, con l’obiettivo di stabilire accordi tra i paesi per contenere e ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera e contrastare così i cambiamenti climatici (per approfondire: Cos’è la Cop
Il concetto di casa comune fa immaginare un luogo dove gli abitanti sono interdipendenti l’uno dall’altro. Una persona non può fare a meno del contributo degli altri e, allo stesso tempo, non può prendersi la libertà di fare tutto ciò che vuole, come se non esistessero limiti o responsabilità verso gli altri. Questa metafora è
Durante la presentazione del suo ultimo libro avvenuta lo scorso inverno, Una rivoluzione ci salverà. Perché il capitalismo non è sostenibile, Naomi Klein lo aveva previsto. I cambiamenti climatici sono l’ultima chance che il mondo ha a disposizione per mobilitarsi e cambiare un sistema economico, il capitalismo, che non ha nulla di sostenibile, né per