Trivellazioni, in Italia le royalties più basse per le compagnie petrolifere
Secondo Italia Nostra, il nostro paese fa pagare le royalties più basse a chi estrae petrolio e gas e le riserve nazionali sono quantitativamente poco significative
Secondo Italia Nostra, il nostro paese fa pagare le royalties più basse a chi estrae petrolio e gas e le riserve nazionali sono quantitativamente poco significative
Una chiazza di petrolio provocata dalla rottura di un tubo del pozzo di estrazione Cercina 7 sta interessando le spiagge più belle delle isole Kerkennah, a 120 chilometri da Lampedusa, a causa di un incidente avvenuto il 13 marzo. La conferma arriva dalla società tunisina proprietaria del pozzo, Thyna Petroleum Services che ha pubblicato online
Il tempismo dei vescovi italiani nel dichiararsi favorevoli al dibattito sul referendum sulle trivellazioni sembra quasi sospetto all’indomani dell’invito all’astensione del Partito democratico (Pd). Sta di fatto che nel comunicato finale del Consiglio episcopale permanente della Conferenza episcopale italiana (Cei) che si è chiuso a Genova si legge testualmente che “l’attenzione all’aspetto sociale ha portato
Il Pd sceglie l’astensione per il referendum sulle trivellazioni. Ma all’interno del partito molti non sono d’accordo, come il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano.
Enzo Boschi, nato ad Arezzo nel 1942, è un fisico e vulcanologo, tra i più influenti ed esperti in Italia. È stato presidente, dal 1982 al 2011, dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l’organo di consulenza del governo per tutte le questioni geofisiche. Per questo la sua decisione di schierarsi sul referendum sulle trivellazioni che
LifeGate, punto di riferimento per la sostenibilità in Italia, è ad oggi l’unica realtà del settore privato a entrare a far parte del Comitato nazionale unitario di varie associazioni Ferma le trivelle, nato con l’obiettivo di guidare e coordinare la campagna referendaria e moltiplicare la mobilitazione nazionale e territoriale a favore del “Sì”. Perché
Il prossimo 17 aprile il popolo italiano è chiamato ad un voto referendario. E questa è già una prima notizia perché pochi lo sanno e i grandi media ignorano l’argomento. Eppure di cose da dirne ce ne sarebbero vista l’importanza dell’argomento che riguarda sostanzialmente lo sviluppo energetico del futuro del nostro paese. Il referendum infatti riguarderà
Dopo aver cercato di fare informazione su cosa succede domenica 17 aprile – sono ancora in molti a ignorare che siamo chiamati a votare per il “referendum sulle trivellazioni” – è giunto il momento di analizzare quali siano le varie posizioni, cioè chi si sta mobilitando per il sì e chi per il no sul dilemma
Sì può votare sì contro i rischi anche senza Fukushima, senza un disastro in corso? Il 17 aprile serve un sì di cuore e di ragione.