Nasce la task force per un’Italia libera da Ogm
Sono 39 le associazioni che, unite da un unico obiettivo, lanciano un accorato appello alle istituzioni e ai cittadini, “Per un’Italia libera da Ogm”.
Sono 39 le associazioni che, unite da un unico obiettivo, lanciano un accorato appello alle istituzioni e ai cittadini, “Per un’Italia libera da Ogm”.
Il presidente Usa Barack Obama e i leader europei puntano a rimuovere dazi, tariffe e balzelli sulle merci in transito dall’Europa al Nordamerica, disegnando quello che potrebbe diventare un mercato libero composto dagli 815 milioni di persone più ricche del mondo. L’accordo, a cui si lavora da mesi, potrebbe prendere forma in un summit bilaterale
Gli esperti del settore che lo hanno dichiarato all’Ansa hanno precisato che la lettera sugli ogm inviata mesi fa al nostro Paese “riguarda il suo decreto legislativo che, in contrasto con la normativa europea, prevede una doppia autorizzazione per chi vuole coltivare organismi geneticamente modificati”. In pratica, nel mirino di Bruxelles c’è solo la revoca
La Valle d’Aosta dice no alle coltivazioni ogm e lo fa approvando un disegno di legge che ne vieta la diffusione in tutta la regione, stabilendo in particolare come tutelare dalla contaminazione sia le coltivazioni convenzionali che quelle biologiche. Il disegno di legge approvato modifica la normativa del 2005 che prevede la coesistenza tra colture
A dare la notizia dello stop alle coltivazioni geneticamente modificate di mais attraverso un decreto interministeriale è stata la ministra dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo. Tra le motivazioni c’è la preoccupazione sollevata da uno studio del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura sostenuto anche da un altro dossier tecnico scientifico dell’Istituto superiore per
“Abbiamo tirato un grosso sospiro di sollievo anche se eravamo comunque convinti che il Ministro dell’Ambiente, insieme al Ministro Fazio, controfirmasse il decreto. A questo punto abbiamo agricoltura, salute e ambiente che sono sostanzialmente d’accordo nel respingere qualsiasi tipo di coltivazione OGM in Italia”. Ma qual è la situazione nel resto dell’Unione europea? “Il Paese
Per la prima volta in USA i cittadini sono stati chiamati a scegliere, a pronunciarsi su un tema caldo come quello degli OGM, che si riverbera su tante altre questioni, la difesa dell’ambiente, la salute, il diritto di scelta, la consapevolezza. E hanno scelto. Gli americani non vogliono sapere se il cibo che mangiano è
In occasione del dibattito sull’etichettatura dei prodotti contenenti organismi geneticamente modificati in corso tra i Ministri dell’Unione Europea, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha pubblicato il 15 ottobre sul proprio sito (www.who.org) venti domande, e relative risposte, sull’argomento. Dalle risposte traspare inequivocabilmente la posizione dell’OMS, posizione per a diversa da quella della FDA americana (Food
Mentre a Johannesburg i capi del mondo dibattono sul futuro dello sviluppo sostenibile, nella città di Harare, capitale dello Zimbabwe, si è concluso un vertice d’emergenza di tre giorni sulla grave crisi alimentare che sta affliggendo molti paesi africani. Un’alta dirigente dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della sanità (WHO, World Health Organisation), ha dichiarato, in conclusione, che
Chi dice no agli ogm viene spesso dipinto come un estremista contrario per principio ad ogni innovazione, un oscurantista che rifiuta il progresso scientifico e la tecnologia. Non è vero. Prima di decidere di essere contrari agli ogm, noi di LifeGate, ad esempio, ci siamo documentati e siamo andati a cercare tutti quegli studi indipendenti