Pellicce: quali brand sono fur free e quali no
Sono sempre di più i brand del lusso che hanno deciso di abbandonare le pellicce grazie a un attivismo che affonda le sue radici negli anni Ottanta
Sono sempre di più i brand del lusso che hanno deciso di abbandonare le pellicce grazie a un attivismo che affonda le sue radici negli anni Ottanta
Sono milioni ogni anno gli animali allevati e uccisi per ricavare pellicce. Le associazioni animaliste europee chiedono di fermare questa crudeltà.
Dal primo gennaio in Italia è vietato allevare animali per la loro pelliccia. Tuttavia, 5.700 visoni sono ancora detenuti negli stabilimenti chiusi.
Nei suoi 70 anni sul trono britannico, la regina Elisabetta ha conquistato i favori dei cittadini anche per alcune scelte dalla sorprendente attitudine ambientalista.
Da gennaio, allevare animali per le pellicce sarà illegale nel nostro paese. Gli ultimi cinque allevamenti di visoni verranno smantellati entro giugno.
Un’indagine in un allevamento di visoni mostra come gli operatori lavorino senza mascherina, malgrado gli elevati rischi di trasmissione del coronavirus.
Con lo scadere dell’ordinanza sono tre gli scenari possibili: viene prolungato il divieto, vengono riaperti gli allevamenti di visoni, o vengono definitivamente chiusi.
Essere Animali, una delle prime no profit in Italia a dare voce agli animali più dimenticati, celebra dieci anni. Ecco alcuni dei progetti più importanti.
La lista di marchi che abbracciano la politica cruelty-free eliminando le pellicce animali dalle collezioni si allunga sempre di più. Ecco quali e quando.
L’esigenza di regole più rigide sul commercio di pellicce arriva in seguito all’uscita del Regno Unito dal mercato unico dell’Unione europea.