
L’Europa è rimasta senza pesce per il resto del 2018
Lo sostiene un nuovo rapporto della Fao secondo cui, da ora e per tutto il resto dell’anno, l’Europa dipenderà dalle importazioni di pesce, crostacei e molluschi.
Lo sostiene un nuovo rapporto della Fao secondo cui, da ora e per tutto il resto dell’anno, l’Europa dipenderà dalle importazioni di pesce, crostacei e molluschi.
Con un progetto partito vent’anni fa, Fipsas e un’azienda di acquacoltura, hanno cercato di ripopolare i fiumi con lo storione cobice di cui rimanevano pochi esemplari. Ora si vedono i primi risultati.
Dei sette paladini dell’ambiente del 2018, sei sono donne. Che hanno lottato per gli oceani, per l’energia pulita, per i diritti dei loro popoli e per la salute dei propri figli. Insomma, per il nostro pianeta.
I pescatori di Salina e Stromboli hanno firmato un codice di condotta volontario per la pesca responsabile scegliendo, ad esempio, di utilizzare reti più piccole. Ora si spera che il progetto coinvolga anche le altre isole.
Negli ultimi anni il consumo di gamberi e scampi continua a crescere. Questi poveri crostacei hanno conquistato quote di mercato sempre maggiori e sono tra i prodotti della pesca più richiesti, tanto da rappresentare da soli un quinto del mercato ittico internazionale. A quale prezzo ecologico? Secondo gli ultimi dati elaborati dalla Fao, i gamberi e i gamberetti hanno quote
Dai tunnel per la migrazione dei pesci ai sottopassaggi pedonali per anfibi, durante il tour We are Alps abbiamo osservato alcuni innovativi progetti di conservazione della biodiversità sulle Alpi.
Riduzione drastica della pesca illegale, riduzione della pesca eccessiva, miglioramento delle condizioni dei propri lavoratori. Sono solo alcuni degli impegni che il gigante Thai Union, presente nel mondo con svariati marchi e proprietario in Italia di Mareblu, ha deciso di portare avanti nei prossimi anni. L’annuncio lo dà Greenpeace che, grazie alla campagna internazionale conosciuta
La salute degli oceani è in grave pericolo a causa dell’impatto antropico, diretto e indiretto. Ecco le principali cause del loro declino.
Un’indagine dell’associazione conservazionista ha rivelato che grandi quantità di pinne di squalo vengono trasportate violando il divieto internazionale.
È quanto sostiene la professoressa di filosofia Lisa Kemmerer, autrice del libro Mangiare la terra. Etica ambientale e scelte alimentari.