È tempo di elezioni in Nigeria, il gigante africano dalle ambizioni globali
Una corsa a tre deciderà il prossimo presidente della Nigeria, futuro colosso mondiale. Il laburista Obi può stupire grazie al voto dei più giovani.
Una corsa a tre deciderà il prossimo presidente della Nigeria, futuro colosso mondiale. Il laburista Obi può stupire grazie al voto dei più giovani.
Lo sostiene Fatih Birol, direttore di Iea: “La domanda di petrolio diminuirà. I paesi, soprattutto del Medio Oriente, devono prepararsi alla transizione”
Shell incassa 40 miliardi mentre cresce la povertà energetica. E due comunità nigeriane denunciano il colosso per i danni ambientali nel delta del Niger.
Il nuovo presidente della Colombia, Gustavo Petro, vuole svincolare l’economia dai combustibili fossili. A cominciare dallo stop alle nuove concessioni.
Nel 2007 il governo dell’Ecuador aveva chiesto finanziamenti per poter lasciare nel sottosuolo il petrolio del parco Yasuní. Il piano non ha funzionato.
L’amministrazione di Los Angeles ha votato per eliminare gradualmente tutte le trivellazioni petrolifere e vietare la costruzione di nuovi pozzi.
Una falla apertasi lungo l’oledotto Keystone ha causato la fuoriuscita di circa 2,2 milioni di litri di petrolio. È la perdita più grossa in dieci anni.
È entrato in vigore l’embargo europeo contro il petrolio russo e un price cap di 60 dollari al barile. L’Ue spera così di diminuire i ricavi della Russia.
Nonostante gli impegni climatici, l’Italia continua a finanziare progetti fossili all’estero triplicando le emissioni di CO2.
Il governo della Repubblica Democratica del Congo mette all’asta altri 11 blocchi di esplorazione petrolifera. Le motivazioni? Prettamente economiche.