Cop29, l’annuncio di Keir Starmer: il Regno Unito taglierà le emissioni dell’81% entro il 2035
Il governo del Regno Unito ha scelto la Cop29 di Baku per annunciare il suo prossimo piano di riduzione delle emissioni di gas serra.
Il Regno Unito è una nazione sovrana situata nell’Europa nord-occidentale, composta da quattro nazioni costituenti: Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord. È una monarchia costituzionale con un sistema parlamentare e una capitale a Londra. Il Regno Unito è stato storicamente una delle principali potenze mondiali, con un vasto impero coloniale che si estendeva in tutto il mondo. Oggi è un importante attore sulla scena internazionale, con una forte economia, un patrimonio culturale ricco e una vasta influenza politica e diplomatica. Tuttavia, il Regno Unito è stato anche oggetto di dibattito e controversie riguardanti questioni come la Brexit, l’indipendenza scozzese e altri problemi politici e sociali.
Il governo del Regno Unito ha scelto la Cop29 di Baku per annunciare il suo prossimo piano di riduzione delle emissioni di gas serra.
Il 30 settembre, la Ratcliffe-on-Soar, la 18esima centrale più inquinante d’Europa, ha smesso di bruciare carbone. D’ora in poi produrrà idrogeno verde.
L’azione legale contro il giacimento petrolifero Rosebank, intentata da cittadini e ong ambientaliste, è arrivata a un punto di svolta.
La ministra degli Interni Yvette Cooper intende inserire i casi di “misoginia estrema” all’interno di un progetto di riforma per affrontare in maniera più efficace ogni forma di estremismo.
Il piano per trasferire i richiedenti asilo in Ruanda era “morto e sepolto prima ancora di cominciare”, ha dichiarato Keir Starmer appena insediatosi come premier del Regno Unito.
Alle elezioni del Regno Unito il Partito laburista ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento. Per i conservatori il peggior risultato dal 1832.
Assange ha trovato un accordo con la giustizia statunitense e ha già lasciato il carcere, dove si trova recluso dal 2019.
L’Alta corte di Londra ha riconosciuto i timori di processo ingiusto: Assange potrà ricorrere in un nuovo appello contro l’estradizione richiesta dagli Stati Uniti.
L’Alta Corte del Regno Unito boccia il piano climatico del governo per la seconda volta in due anni, dando ragione agli attivisti climatici.
Assange rischia l’estradizione negli Usa e 175 anni di carcere per spionaggio. In attesa della pronuncia dell’Alta Corte, ripercorriamo la sua storia.