Scorie nucleari, il governo pubblica la mappa dei siti idonei a ospitare il deposito
Pubblicata la mappa dei 51 siti idonei a ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari. Ma nessuno di questi vuole ospitarlo.
Pubblicata la mappa dei 51 siti idonei a ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari. Ma nessuno di questi vuole ospitarlo.
Ferma dal 1985, la centrale di Brennilis è uno degli esempi che mostrano come l’opzione nucleare presenti enormi rischi logistici ed economici.
L’energia nucleare può essere annoverata tra le fonti in grado di portare a compimento la transizione energetica? La risposta è no.
È stata pubblicata una nuova mappa dei luoghi in Italia considerati idonei a ospitare il deposito dove saranno immagazzinate 90mila scorie nucleari.
A pochi chilometri di distanza dal famigerato reattore 4 di Chernobyl, è in corso il drenaggio del fiume Pripyat per costruire un nuovo canale artificiale.
Tra tre anni alla centrale nucleare di Fukushima non ci sarà più spazio per stoccare l’acqua contaminata. E nessuno ha ancora individuato una soluzione.
Il quotidiano Le Monde ha rivelato che la ricerca sui reattori nucleari di quarta generazione è stata abbandonata. Soprattutto per via dei costi esorbitanti
Un rapporto redatto da un gruppo di esperti per conto di Greenpeace parla di siti “saturi” e di assenza di piani sostenibili sul lungo periodo.
Nelle fredde lande finlandesi a 300 chilometri da Helsinki il primo deposito per rifiuti radioattivi progettato per durare 100mila anni e resistere agli effetti di una glaciazione, ma non alle variabili incalcolabili delle reazioni dell’uomo del futuro.
Sebbene gli impianti nucleari siano fermi, ogni anno le scorie aumentano di volume. Questo è dovuto alle attività industriali e sanitarie. Siamo uno dei pochi paesi europei a non aver ancora un deposito nazionale.