L’arco di Palmira ricostruito a Trafalgar Square
Il 19 aprile inaugura l’installazione che vede la ricostruzione in 3D dell’arco di trionfo di Palmira a Trafalgar Square, Londra. Con una tecnologia che è anche un po’ italiana
Il 19 aprile inaugura l’installazione che vede la ricostruzione in 3D dell’arco di trionfo di Palmira a Trafalgar Square, Londra. Con una tecnologia che è anche un po’ italiana
Le conseguenze dell’estrazione e dell’uso del petrolio sono devastanti. Dall’ambiente alla salute, dai diritti umani fino ai conflitti armati.
Notizie frammentate, seguite da conferme poi smentite. È ancora incerta la sorte di 175 operai di una fabbrica di cemento rapiti dal sedicente Stato Islamico durante un’offensiva a nord-est di Damasco. Nella giornata di venerdì 8 aprile fa l’agenzia di stampa Reuters, citando fonti militari siriane, aveva scritto che i lavoratori erano stati uccisi. Ma la notizia
Lo scrittore Khaled Khalifa, protagonista di un ciclo di incontri in tutta Italia, dà voce alle speranze e al dramma del popolo siriano.
Ci sarebbero anche una donna in stato di gravidanza e tre bambini tra le 18 vittime del bombardamento avvenuto martedì 5 aprile nel quartiere di Sheikh Maqsud, a nord di Aleppo. Lo riferiscono fonti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr) secondo cui il bilancio complessivo dei feriti ammonta a 70 feriti, 30 di cui bambini. L’organizzazione
Le forze armate del regime siriano hanno riconquistato la città di Palmira dopo dieci mesi di dominio da parte dello Stato Islamico (Isis). Il 27 marzo i militanti islamisti sono stati cacciati dalla città antica dopo tre settimane di operazioni militari serrate supportate da incursioni aeree russe e dai soldati libanesi. Durante l’occupazione della città, patrimonio dell’umanità
Secondo un rapporto di Oxfam, ad oggi le nazioni ricche hanno aperto le porte solamente a 67.100 profughi siriani. Su un totale di 4,8 milioni.
L’Ue ha raggiunto un’intesa con il governo di Ankara che prevede il rinvio dei profughi siriani sul territorio turco. In cambio di 3 miliardi di euro.
L’attrice americana ha visitato i rifugiati nella valle di Bekaa, in Libano. Puntando il dito contro i governi che non agiscono per fermare la guerra.
L’associazione francese Handicap International lancia l’allarme: in Siria sono già decine di migliaia le persone mutilate.