
ShapeEurope 2017, tre giorni per trasformare le idee sostenibili in azioni
Dal 29 settembre al 1 ottobre si svolge a Milano ShapeEurope 2017, l’incontro annuale dei giovani leader europei che si impegnano per la sostenibilità
Dal 29 settembre al 1 ottobre si svolge a Milano ShapeEurope 2017, l’incontro annuale dei giovani leader europei che si impegnano per la sostenibilità
Un anno fa Mark&Spencer aveva lanciato una campagna per ridurre gli imballaggi di numerosi prodotti. La società ha comunicato i risultati raggiunti.
La campagna promozionale della nuova linea autunnale della stilista Stella McCartney denuncia l’eccessivo consumismo e i rifiuti che esso genera.
Nel 2018 l’Europa aprirà alla commercializzazione degli insetti commestibili per consumo umano. Una ricerca svela l’atteggiamento degli italiani verso questo novel food.
La società ha presentato il nuovo report di sostenibilità con gli obiettivi raggiunti, consumi di energia ridotti del 21% e quelli di acqua del 33%, e le prossime sfide, zero rifiuti entro il 2022.
Applicare la resilienza della natura e l’equilibrata organizzazione degli ecosistemi, attraverso la biomimetica, può giovare alle aziende.
Un esempio per l’intero settore moda, Fjällräven è un’azienda svedese di abbigliamento outdoor che ha fatto della sostenibilità il suo unico credo.
La settimana che ha preceduto il G7 Ambiente a Bologna è stata caratterizzata anche da decine di eventi e dibattiti organizzati dal basso e culminati nel corteo di sensibilizzazione dell’11 giugno.
Se volessimo esprimerci nel gergo delle competizioni sportive, sarebbe inevitabile ammettere che, rispetto ad ogni altra categoria sociologica, i dirigenti preposti alla responsabilità sociale ed ambientale di aziende ed altre istituzioni, ovvero i cosiddetti “corporate social responsibility/sustainability manager”, si trovano nella tipica posizione di chi “gioca in casa” (in ogni possibile accezione del termine) quando
“Capitale del cibo? Non basta, Milano deve diventare capitale della sostenibilità”. La presidente del Milan center for food law and policy, Livia Pomodoro, fa il punto sul ruolo della città a due anni dalla fine di Expo.