
Israele rompe il cessate il fuoco. Oltre 400 morti per i nuovi raid su Gaza
Dopo due mesi di tregua, l’aviazione israeliana ha lanciato pesanti raid sulla Striscia di Gaza. Tra gli oltre 400 morti ci sono anche bambini.
La Striscia di Gaza è un’area di 360 km² di superficie facente parte del territorio palestinese. Affaccia sul mar Mediterraneo e confina con Israele a nord e a est, mentre a sud con l’Egitto. La Striscia di Gaza è di fatto un’exclave del territorio palestinese della Cisgiordania, che si trova più a nord-est. Nella Striscia vivono oltre due milioni di persone, di cui circa la metà rifugiati. Dopo la guerra arabo-israeliana del 1948, centinaia di migliaia di palestinesi dovettero fuggire dalle loro case nell’attuale territorio israeliano – composto dallo stato di Israele e dai territori palestinesi illegalmente occupati da Tel Aviv – e vennero creati dei campi profughi proprio nella Striscia di Gaza. Con il passare dei decenni questi campi sono stati trasformati in spazi più organizzati, con le tende sostituite da strutture solide vere e proprie dove però ancora oggi mancano gran parte dei servizi essenziali. Per il resto la Striscia di Gaza è composta da centri urbani che erano caratterizzati da un’altissima densità urbana, fino a quando il 7 ottobre 2023 è iniziata la violenta offensiva militare israeliana sul territorio, che ha portato allo sfollamento di almeno l’85 per cento della popolazione e alla distruzione di circa la metà degli edifici. Oggi la Striscia di Gaza è un territorio per larghi tratti raso al suolo, in quello che esperti delle Nazioni Unite hanno denunciato come “genocidio” di matrice israeliana. Anche nei decenni scorsi la vita nella Striscia è stata complicata. Il territorio dal 2006 è amministrato dall’organizzazione estremista Hamas, che governa all’insegna del fondamentalismo islamico e nega alla cittadinanza diritti e libertà di base. Allo stesso tempo la Striscia di Gaza è stata definita da organizzazioni non governative come Human Rights Watch una “prigione a cielo aperto”, perché Israele da decenni limita la libertà di spostamento dei palestinesi verso l’esterno.
Dopo due mesi di tregua, l’aviazione israeliana ha lanciato pesanti raid sulla Striscia di Gaza. Tra gli oltre 400 morti ci sono anche bambini.
Da gennaio Israele sta conducendo una violenta campagna militare in Cisgiordania. Sono state uccise decine di persone e in 40mila sono in fuga.
Il caporedattore di Gaza del network qatarino ha continuato a raccontare l’assedio nonostante la sua tragedia familiare: ora lo fa anche dall’Italia.
Il 15 gennaio Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco dopo 15 mesi. Dovrebbe entrare in vigore il 19 gennaio, ma Israele già vacilla.
Il team di ricerca Forensic Architecture ha mappato con telerilevamento e modellazione 3D gli attacchi israeliani su Gaza, evidenziando un pattern preciso contro i civili.
Israele a Gaza sta attuando politiche che privano deliberatamente la popolazione delle risorse per vivere. Per il Comitato speciale dell’Onu è genocidio.
Due leggi approvate da Israele a larga maggioranza renderanno di fatto impossibile per l’Unrwa operare a Gaza e in Cisgiordania. La comunità internazionale insorge.
Continua l’assedio israeliano su Gaza nord, dove per l’Onu l’intera popolazione è a rischio morte. Nuovi missili contro l’Iran, mentre in Libano uccisi tre giornalisti.
Tra bombardamenti, trasferimenti forzati, arresti e blocchi agli aiuti umanirari, Israele sta svuotando la Striscia di Gaza settentrionale.
Israele ha ucciso il leader di Hamas, Yahya Sinwar. Potrebbe essere un preludio al cessate il fuoco a Gaza, ma Netanyahu non vuole fermarsi.