Olio d’oliva, il caldo minaccia la produzione in Italia e Spagna
Per la produzione di olio spagnola e italiana si stima un calo dal 20 al 30 per cento. Anche i cereali sono a rischio e si attende il grano dall’Ucraina.
Per la produzione di olio spagnola e italiana si stima un calo dal 20 al 30 per cento. Anche i cereali sono a rischio e si attende il grano dall’Ucraina.
La Xylella fastidiosa è stata rilevata per la prima volta nella regione Occitania, nella Francia sud-occidentale, nel corso di un controllo di routine.
Sull’isola, da anni, non era più possibile molire le olive locali. Ora, invece, il progetto Èolio ha ridato forza alla coltivazione e alla raccolta delle olive grazie all’arrivo di un frantoio sociale per la produzione di olio.
I primi due olivi contaminati dal batterio della Xylella fastidiosa sono stati abbattuti, assieme ad un terzo adiacente, nella Francia meridionale.
La conversione in legge del decreto sulle emergenze in agricoltura ha formalizzato la distinzione fra il batterio xylella e la fitopatia che colpisce gli olivi. Ma non è sufficiente.
Xylella, plastica e cambiamenti climatici. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a tutto tondo sulla sostenibilità in occasione del summit Seeds&Chips 2019 di Milano.
Anziché rafforzare la ricerca, la governance dell’emergenza Xylella fa leva sulle sanzioni. Un altro modo per avallare l’espianto degli ulivi e l’uso di diserbanti e insetticidi che avvelenano l’agricoltura, l’ambiente e il paesaggio. Di questi problemi si discute il 30 marzo a Lecce.
Oltre alla loro indubbia valenza antropologica e commerciale, gli olivi svolgono preziose funzioni ambientali, mitigando i cambiamenti climatici e fungendo da oasi per la biodiversità.
Trovate infette da Xylella 41 piante in Toscana, nessuna di ulivo: verranno sradicate. Si tratta di un ceppo diverso da quello pugliese che dal 2012 ha già colpito 770mila alberi.
Gli ulivi pugliesi attaccati dalla Xylella devono essere abbattuti. E con loro anche quelli nel raggio di 100 metri da un albero infetto. Ma tra i pesticidi indicati per i trattamenti ce n’è uno vietato dall’Unione europea perché responsabile della morìa delle api.