Guerra in Ucraina, i movimenti femministi e per il clima guidano il dissenso russo
Il movimento femminista e gli attivisti per il clima in prima linea nel dissenso russo contro la guerra in Ucraina.
Il movimento femminista e gli attivisti per il clima in prima linea nel dissenso russo contro la guerra in Ucraina.
Secondo giorno di guerra in Ucraina, l’esercito ucraino tenta di resistere all’assedio russo della capitale Kiev. Gli aggiornamenti in diretta.
L’amministrazione russa guidata da Vladimir Putin ha preparato un piano per il clima, ma i suoi obiettivi sembrano tutt’altro che ambiziosi.
È cominciata un’altra stagione di incendi in Siberia, con quasi 200 focolai attivi. E dopo anni di negazionismo climatico, ora anche Putin inizia a preoccuparsi.
L’atto di pirateria con cui Lukašenko ha fatto dirottare il volo Ryanair per arrestare il giornalista Roman Protasevich ha riacceso i riflettori sull’autoritarismo della Bielorussia.
Al summit americano per l’Earth day hanno partecipato più di 40 paesi tra cui Cina, Russia, India e Brasile. Alcune dichiarazioni hanno fatto scalpore.
In oltre 100 città russe ci sono stati cortei contro il presidente Putin e per chiedere la liberazione dell’oppositore politico Alexei Navalny.
Irina Slavina, direttrice di Koza Press, si è suicidata di fronte alla sede della polizia della sua città, dopo una perquisizione nel suo appartamento.
Alcuni scontri tra gli eserciti di Armenia e Azerbaigian, nella regione del Nagorno Karabakh, hanno provocato almeno 24 morti.
Approvata, attraverso un referendum, una profonda riforma della Costituzione russa voluta da Putin. Che potrà rimanere presidente fino al 2036.