
In un nuovo decreto previsti limiti più stringenti per queste molecole chimiche eterne, ma ancora superiori a quelle indicate dalle agenzie ambientali.
In Tanzania dal 1° luglio nessuno potrà usare le buste in plastica, che hanno un impatto ambientale inaccettabile. Lo promette il ministro dell’Ambiente.
Anche la Tanzania si impegna a vietare l’importazione, la vendita e l’impiego dei sacchetti in plastica monouso. “Il regolamento è pronto per essere pubblicato”, ha dichiarato lunedì 8 aprile il ministro dell’Ambiente January Makamba, nel corso del question time in Parlamento. “Probabilmente il 1° luglio metterà fine all’uso della plastica in questo paese”, ha aggiunto. Per ora il ministro si è limitato a rispondere alla domanda che gli era stata posta da una deputata, ma ha specificato che entro la fine del mese è previsto un annuncio ufficiale che darà maggiori dettagli.
Il paese africano, ricorda l’agenzia Reuters, è solo l’ultimo in ordine di tempo a prendere la decisione di limitare per legge l’uso di articoli in plastica usa e getta, in considerazione del loro enorme impatto ambientale. Si allunga così una lista che ormai conta circa una sessantina di paesi, tra cui Cina, Francia, Kenya, Cile, Ruanda e Italia.
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Proprio pochi giorni fa il Kenya aveva bacchettato i vicini Uganda e Tanzania, invitandoli ad adottare qualche misura per vietare la plastica monouso. La legislazione di Nairobi stupisce per le severe pene previste per i trasgressori, che sono state introdotte dopo svariati tentativi fallimentari. A partire dal mese di agosto del 2017, chiunque usi un sacchetto in plastica rischia fino a quattro anni di detenzione o una multa che può arrivare a 40mila dollari.
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